Pd, volano gli stracci a Ercolano. Gli iscritti occupano la sede contro Renzi

11 Apr 2015 14:35 - di Redazione

Sale la temperatura in casa Pd. Un gruppo di iscritti e di eletti del Pd di Ercolano, in provincia di Napoli, ha occupato la sede del partito, in Largo Giardini. Il blitz è stato deciso come reazione alla decisione della segretaria nazionale, che ha designato come candidato a sindaco, senza le primarie, il consigliere comunale Ciro Buonaiuto, dirigente nazionale del Pd.

Il Pd di Ercolano contro Renzi

L’87% degli iscritti al circolo di Ercolano aveva individuato nelle scorse ore una soluzione unitaria nella figura del segretario cittadino Antonio Liberti, sul quale convergevano il sindaco uscente Vincenzo Strazzullo e altri componenti della giunta, oltre agli eurodeputati Andrea Cozzolino e Massimo Paolucci. «Mentre il segretario locale qui diventa una figura unitaria, in cui si racchiude l’ 87% del partito – dichiara furioso il segretario del Pd di Ercolano, Antonio Liberti – il segretario del Pd Renzi diventa un elemento divisivo. Il circolo Pd di Ercolano, come prevede lo statuto ha raccolto le adesioni e le ha consegnate alla Federazione di Napoli. Noi siamo nel rispetto delle regole»

Occupazione fino a lunedì

L’occupazione del Pd di Ercolano proseguirà fino a lunedì quando è in programma un’assemblea degli iscritti. Lo ha detto il segretario cittadino Antonio Liberti nel corso di una conferenza stampa che ha visto anche la presenza del sindaco in carica, Vincenzo Strazzullo e incentrata sulla scelta del candidato a primo cittadino di Ciro Buonaiuto senza lo svolgimento delle primarie. Liberti punta l’indice contro il segretario-premier e lo invita a «venire qui a vedere quale errore si sta commettendo». In un passaggio dell’intervento ha detto: «Ho l’obbligo, nei confronti di coloro che hanno sottoscritto una candidatura unitaria, di proseguire sapendo che andremo di fronte ad uno scontro durissimo. Lavoreremo da qui a lunedì per uno sforzo unitario. Credo ci siano state belle pagine di politica anche grazie a Buonaiuto ma dobbiamo dare un segnale di unità».

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