Pd dilaniato dalle faide, in Campania è anche una sfida ai giudici

13 Apr 2015 21:38 - di Redazione

Matteo Renzi ha chiesto a luogotenenti ed emissari del Pd di risolvere ad horas le grane che dilaniano il partito in vista delle regionali di fine maggio. Ercolano, Giugliano, Pomigliano d’Arco e Agrigento sono i casi più eclatanti tra candidati costretti al ritiro per problemi giudiziari o perchè frutto di alleanze troppo variabili. L’obiettivo del premier, che domani sarà in Liguria, è di chiudere candidature e liste per avviare domenica, da Mantova, la campagna elettorale per un test che, afferma il vicesegretario Lorenzo Guerini, “ha anche una dimensione nazionale”. Forte dei sondaggi, “siamo al 36 per cento”, assicura Guerini anche lui oggi a Genova a supporto di Raffaella Paita, e fiducioso anche nella debolezza degli altri partiti, Renzi è fiducioso sull’esito di quello che sarà la sua seconda prova elettorale dopo il 40 per cento delle europee. Ma non per questo ha deciso di trascurare situazioni specifiche, soprattutto al sud Italia.

Il caos del Pd in Campania

In Campania, in particolare, al di là dei casi specifici l’intenzione è di fare “pulizia” per dimostrare che nella lotta alla corruzione il Pd come il governo fa sul serio. Luca Lotti e Lorenzo Guerini sono impegnati sui vari fronti. “A breve” assicura il vicesegretario sarà risolta la situazione ad Ercolano dove oggi è stata sospesa l’occupazione della sede locale dopo che Roma ha imposto il suo candidato Ciro Bonajuto dopo che un’inchiesta giudiziaria ha di fatto annullato le primarie, indagando i due partecipanti. Probabile che per riconciliare gli animi alla fine si deciderà di fare nuove primarie ma è un fatto che l’avocazione al Pd nazionale dei dossier campani suonano come un commissariamento di fatto dei gruppi dirigenti locali. «Il Pd – è la linea del vertice dem – è molto esigente sui profili dei candidati che devono essere presentati e non ci devono essere ambiguità da nessun punto di vista». Se in alcuni casi il Pd è deciso a seguire la linea dura, per quanto riguarda il candidato alla presidenza Vincenzo De Luca Renzi ha deciso di sostenerlo nonostante il rischio che, in caso di vittoria, possa essere subito sospeso dall’incarico a norma di legge Severino. Sabato il premier sarà a Pompei insieme a Dario Franceschini nell’ambito di un’iniziativa legata all’Expo e, a quanto si apprende, ci sarà anche il sindaco di Salerno. La vittoria in Campania su Caldoro sarebbe per il Pd un gran colpo. Anche alla luce degli esiti tutti da sudare in Veneto e anche nella “rossa” Liguria, dove il civatiano Luca Pastorino si è candidato contro Paita. I territori, avverte Guerini, “non devono essere usati per fare conti nazionali o per creare o sperimentare artificiosamente formule sulla pelle dei cittadini”. L’avvertimento alla minoranza Pd, alla vigilia della battaglia finale in Parlamento sull’Italicum, è volutamente casuale. E Pier Luigi Bersani assicura che l’esito delle regionali “non influenzerà il percorso del governo”.

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