L’Ucraina vieta propaganda e simboli del comunismo: fu un regime criminale

9 Apr 2015 15:42 - di Roberto Frulli

La Rada, il parlamento ucraino ha approvato a larga maggioranza, con 254 a favore su 307 presenti, un progetto di legge governativo che mette sullo stesso piano comunismo e nazismo vietando i loro simboli, la loro propaganda e la negazione del loro carattere «criminale».
I parlamentari ucraini ci sono andati pesanti anche sulle sanzioni previste per chi non rispetti la norma: i trasgressori rischiano una condanna sino a 5 anni di reclusione.
«Con questa legge il regime totalitario comunista esistente in Ucraina dal 1917 al 1991 viene riconosciuto come criminale e accusato di aver promosso una politica del terrore statale», recita un passaggio della legge, che dà la stessa definizione per il nazismo.
La Rada ha anche approvato in via definitiva a larga maggioranza una legge che prevede uno status giuridico e la commemorazione di tutti coloro che hanno partecipato alla lotta per l’indipendenza dell’Ucraina nel XX secolo a partire dalla rivoluzione di ottobre del 1917 al 24 agosto 1991, giorno della proclamazione dell’indipendenza: tra questi anche i combattenti dell’Upa, il movimento armato ultra nazionalista accusato di collaborazionismo con i nazisti.

Riconosciuto lo status di reduce di guerra ai veterani filonazisti

La legge concede varie agevolazioni e sussidi sociale ai veterani e ai famigliari di tutti i combattenti per l’indipendenza del Paese. Il provvedimento punisce anche i tentativi di negare o disprezzare la lotta per la stessa indipendenza. Nel 2010 l’allora presidente ucraino Viktor Iushenko aveva firmato una decreto presidenziale che riconosce lo status di reduce di guerra ai veterani dell’Upa, la cosiddetta “Armata Insurrezionale d’Ucraina” che durante l’occupazione nazista combattè per l’indipendenza del Paese appoggiando in un primo momento i nazisti contro l’Armata Rossa e finì poi per combattere sia contro i sovietici sia, episodicamente, contro la Germania di Hitler. Attiva soprattutto nell’ovest dell’Ucraina, forte di 40.000 uomini al suo apogeo, l’Upa animò una guerriglia stroncata definitivamente dal Cremlino soltanto all’inizio degli Anni Cinquanta. Il suo leader, Stepan Bandera, nel 1941 fu nominato governatore dello Stato fantoccio d’Ucraina proclamato a Leopoli durante l’occupazione nazista e si rese protagonista di episodi di collaborazionismo con gli occupanti in nome dei comuni sentimenti anti-russi e antisemiti. Fu ucciso dai servizi segreti sovietici a Monaco di Baviera nel ’59.

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