Istanbul: dopo una notte di disordini, arrestati 22 attivisti di estrema sinistra

1 Apr 2015 11:36 - di Martino Della Costa

Istanbul, il giorno dopo. A poche ore dall’attentato al Palazzo di Giustizia, in cui ha perso la vita il giudice preso in ostaggio da due brigatisti del Dhkp-C, e nel corso del quale sono morti anche i due estremisti di sinistra autori del blitz terroristico, le autorità turche rispondono al bagno di sangue entrando nel merito delle indagini.

Istanbul, 22 arresti

Dunque, secondo quanto riferito dalla stampa di stampa di Ankara, dopo una notte di tumulti e disordini a Istanbul e dintorni, seguiti al tragico attentato di martedì pomeriggio, la polizia turca ha arrestato 22 attivisti sospettati di preparare altri attacchi analoghi. E, secondo l’agenzia Dogan, ancora una volta i 22 arrestati sarebbero vicini al Dhkp-C. Il fermo – riportato con molta evidenza dalla stampa turca – sarebbe l’epilogo di una notte di scontri e incidenti avvenuti a Istanbul fra polizia e gruppi di manifestanti dopo la tragica conclusione del sequestro del pm della megalopoli del Bosforo da parte di due membri del gruppo di estrema sinistra Dhkp-C. Le forze di sicurezza hanno usato i lacrimogeni per disperdere manifestanti di estrema sinistra nel quartiere di Okmeydani, dove il quattordicenne Berkin Elvan, figura simbolo del movimento di Gezi Park, venne colpito mortalmente da un candelotto lacrimogeno alla testa nel giugno 2013. Un episodio che ha motivato i due sequestratori del giudice Mehmet Selim Kiraz a fare irruzione in tribunale chiedendo «giustizia» sulla vicenda di Berkin, costata la vita anche al magistrato preso in ostaggio nell’azione dimostrativa violenta. Come se non bastasse, poi, a seguito del blitz e dell’intervento delle forze speciali chiamate a intervenire, incidenti e dimostrazioni violente hanno interessato anche il quartiere popolare di Gazi, dove il Dhkp-C è tradizionalmente attivo, costringendo, anche qui, le forze anti-sommossa ad usare lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere gruppi di manifestanti.

Il Dhkp-C

Il Partito-Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo (Dhkp-C) è un’organizzazione turca di ispirazione marxista-leninista fondata nel 1978 e considerata fuorilegge in Turchia come nell’Unione europea e negli Stati Uniti. Negli ultimi anni il gruppo si è reso responsabile di diverse azioni eversive: è responsabile, per esempio, dell’attacco contro l’ambasciata statunitense ad Ankara nel 2013, quando un attentatore suicida si fece esplodere di fronte all’ingresso della sede diplomatica, uccidendo un addetto alla sicurezza. Mentre, più recentemente, è considerato responsabile anche dell’attentato della scorsa settimana contro la sede di Istanbul di una rivista sostenitrice del sedicente Stato islamico (Is), Adimlar. L’esplosione di una bomba all’ingresso della redazione ha ucciso un giornalista e ne ha feriti altri tre. Ieri, poi, l’attentato al palazzo di Giustizia di Istanbul: solo per citare gli ultimi eventi succedutisi in ordine cronologico.

 

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