I quotidiani del 16 aprile visti da destra: i 10 articoli da non perdere

16 Apr 2015 10:41 - di Redazione

La sinistra nella bufera domina le aperture politiche dei quotidiani di giovedì 16 aprile: dalla questione dell’Italicum, con la minoranza che minaccia di far cadere Renzi ma poi si arrende, alle dimissioni di Speranza, fino al “macigno” caduto  sulla candidata governatrice renziana del Pd, Paita, indagata per il disastro in Liguria del 2014. Non mancano le analisi sui guai cdel centrodestra, con Fitto che ormai si è sfilato e con sondaggi preoccupanti per FI. Emergenza immigrazione, le “follie” di Laura Boldrini, il caso Google, le parole forti del Papa contro la “dittatura” del pensiero tender e il caso del genocidio armeno completano il quadro delle analisi più in evidenza.

1) Il Papa: col gender si torna indietro (Avvenire, pagina 5)

«La rimozione delle differenze è il problema, non la soluzione». Il quotidiano della Dei – ma anche tutti gli altri giornali – dedica un approfondimento alle parole di Papa Francesco. che durante l’udienza in piazza San Pietro ha pronunciato concetti che la dicono lunga su quanti avevano pensato a una sua “apertura” in senso opposto alle relazioni tradizionali. Parl della complementarità uomo donna e afferm che il legale matrimoniale è una cosa seria pert tutti, non solo per i credenti. Focus sulla teoria del gender che – spiega il quotidiano – è un magma di teorie che saldano femminismo radicale e lobby gay.

2) Mazzata sul Pd: la Paita indagata per l’alluvione in Liguria. Il “cigno nero del premier” (la Repubblica, pagina 9)

Interessante l’analisi di Stefano Folli che utilizza una metafora indicante un evento drammatico che giunge a rovesciare ogni tendenza, ogni previsione. Questo “cigno nero” si incerna in Raffaella Paita, la candidata renziana superfavorita in Liguria, indagata per “mancata allerta” riguardo al disastro drammatico per la regione ligure. L’editorialista si interroga sulle conseguenze, sul presumibile rallentamento del vento in poppa nei sondaggi delle regionali nel Pd ma anche sulla contestuale emergenza nel centrodestra che non appare in grado di raccogliere i vantaggi del “terremoto Paita”, così come la Lega, visto che Salvini ha rinunciato a presentare un suo candidato. Folli vede con preoccupazione solo l’antipolitica rappresentata da Grillo il “beneficiario” delle crisi del Pd e del centrodestra, conil “partito della nazione” di Renzi contro una scomposta galassia anti-sistema.

3) Blitz alla Camera: la sinistra si inventa la festa del migrante (Libero, pagiona 5)

Con il dramma immigrazione dilagante, ecco che ora spunta la giornata nazionale del migrante che cadrà ogni 3 ottobre. Con tante emergenze insolute che la presidente Boldrini lascia cadere, non si sa bene a cosa serva -argomenta il quotidiano di Belpietro- una giornata nazionale per la memoria delle vittime dell’immigrazione. non serve ceto a risolvere il problema, tanto che anche nel Pd l’iniziativa provoca malumori.

4) Da Nord a Sud scoppia la rivolta anti-migranti: siamo al limite, non ne possiamo più (il Giornale, pagina 7)

I buonismi in sile Boldrini sono talmente inulili, che mentre i prefetti crcano di trovare 6.500 posti per gli immigrati sbarcati in questi giorni, sindaci e governatori, soprattutto leghisti, lanciano l’allarme saturazione, avvertendo che in queste condizioni e con questi numeri previsti in grande aumento, è a rischio la sicurezza.

5) Scontro finale nel Pd sull’Italicum: le battute sull’Armageddon e l’immagine degli sciacalli (Corriere della sera, pagina 2)

Brutto, bruttissimo clima in casa Pd dove va in scena il solito psocodramma, con il capogruppo della minoranza interna Speranza che si dimette, Bersani che recita cpome un disco rotto “così non ci sto” e l’ennesimo sfarinamento dell’opposizione al premier. Che recita un passo di Kipling sugli sciacalli che starebbero pronti ad attenderlo, che esordisce dicendo “non sarà l’Armageddon”. Ecco il clima in cui si stanno portando in porto riforme decisive. Lo strappo tra Esecutivo e Parlamento è ormai consumato e il presidente Mattarella, tirato per la rifarcchetta, non sembra intenzionato ad interrsi tra i due litiganti.

6) Sondaggio Datamedia: cala Renzi, crescono M5S e Fratelli d’Italia (il Tempo, pagina 8)

Le minacce quotidiane di una scissione nel Pd incidono sulle dichiarazioni di voto: il partito del premier cala di uno 0,7 per cento a fronte di una stabilità del centrodestra, che segna punte di avanzamento per quanto riguarda Fratelli d’Italia, in avanti di mezzo punto. In lieve aumento l’area Ncd- Udc e sostanzialmente stabili Lega e FI, in controtendenza rispetto ad altri sondaggi che danno il partito di Berlusconi sotto il 10%. Cresce l’area del non-voto e questo la dice lunga sulla fluidità sostanziale dei flussi elettorali che vengono analizzati in queste settimane. Il calo di Renzi pur non vistoso segnala comunque uno stop nel consenso tutto da analizzare.

7) Milano, Pisapia attacca Berlusconi  Marina esplode (il Giornale, pagina 10)

Con il disastro a cielo aperto rappresentato dall’amministrazione di Milano, con i milanesi che non possono più vedere Pisapia neanche in cartolina, come si usa dire, il sindaco arancione ha il coraggio di polemizzare persino con le voci di una comunque improbabile candidatura di Berlusconi a sindaco di Milano: gli rinfaccia di avere portato le sue aziende allo sfascio, ma la presidente di Finivest, Marina Berlusconi, rintuzza le accuse false: non solo Fininvest e Mondadori sono in salute, ma, rivendica, sono un patrimonio per la città

8) Quel patriota di Vladimir (il Tempo, pagina 21)

Si moltiplicano i saggi che analizzano le mosse del leader russo: Gennaro Malgieri fa un’attenta disanima su cosa sta accadendo nella Russia. “La strategia conservatrice di Putin in un Paese nazional-bolscevico”, recita il sottotitolo di un approfondimento tutto da leggere. Importante l’analisi sugl obiettivi – no alle lusinghe occidentaliste e alla minaccia islamica – e sulla tendenza neoimperialistica, nel solco di un’eredità profonda, da Gengis Khan agli Zar.

9) Quattrocchi, l’uscita eroica di Buffon: lodare l'”impresentabile” ( il Giornale, pagina 10)

«Dedico questa vittoria col Monaco a Piermario Morosini e a Fabrizio Quattrocchi»: le parole del portiere azzurro sono nel suo stile, coraggioso e anticonformista. La dedica all’uomo che in Irak affermò “ecco come muore un italiano” rappresentanto ua sfida ai moralisti per i quali il caduto italiano era stato considerato un “mercenario fascista”.

10) Chi vuole censurare l’Happy Meal? (La Stampa, pagina 25)

Sui social spopola la polemica pizza vs Mc Donald’s, sponsor dell’Expò di Mialno insiema alla Coca Cola. Sull’opportunità di mettere questi due marchi esteri per sponsorizzare un’iniziativa di casa nostra molto si è scritto. È curiosa, però la prospettiva di quet’analisi di Alberto Mengardi che mette il duito nella piaga di una grande ipocrisia italica: tutelare le tradizioni e le identità a corrente alternata. Perché non ci si scalda tanto quanto i musei italiani vengono superati in efficienza e visite da quelli stranieri? Perché non ci indigniamo quando le statistiche dicono che Praga è più sicura di Roma? Le eccellenze o si difndono tutte o nessuna. Alemno si dovrebbe.

 

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