I quotidiani del 15 aprile visti da destra: dieci articoli da non perdere

15 Apr 2015 10:01 - di Romana Fabiani

L’ennesimo sbarco e  l’allarme immigrazione selvaggia, il toto-candidature per le regionali con un occhio particolare al caso Puglia e alla diaspora del centrodestra,  la sfida di Giorgia Meloni a Berlisconi e i mal di pancia nel Pd con la minoranza pronta a sfidare Renzi sulla riforma dell’Italicum sono gli argomenti forti dei quotidiani del 15 parole.

1) Ci sparano e ci invadono  (Libero pag 1)

Paghiamo per farci invadere. Nel suo editoriale Maurizio Belpietro affronta l’emergenza dopo l’ennesimo sbarco con gli scafisti libici che fanno fuoco su una nave-soccorso italiana per riprendersi il  barcone. Il centro della questione, dice, sono i costi: secondo gli ottimisti stanno per arrivare 250mila profughi, per i pessimisti sarebbero 500mila. «Se si moltiplichiamo i 12.775 euro di costo annuo di un immigrato,  il costo complessivo sfiora i 3,2 miliardi, che «uarda caso sono proprio il doppio di 1,6 miliardi che Matteo Renzi ha scovato tra le pieghe del bilancio.

2) Meloni: Adriana si sta facendo usare, Il leader di FI non vuole più vincere (Corriere della Sera pag.9) 

In un’intervista al Corriere Giorgia Meloni fa il punto della situazione in Puglia. «A Berlusconi non interessa vincere, non vuole battere Renzi, il renzismo gli piace». Il presidente di Fratelli d’Italia conferma la scelta di Francesco Schittulli, «lo abbiamo proposto per primi e tutto il centrodestra era d’accordo. Poi Berlusconi ha litigato con Fitto e si è spostato su Adriana Poli Bortone. E noi per le loro beghe interne dovremmo tutti cambiare idea?». La Meloni lancia un appello alla Poli Bortone: non prestarti a questa operazione strumentale, non tradire il tuo partito.

3) E Silvio si gioca la leadership: Ma Salvini e Meloni lo sfidano (Repubblica pag.6)

Con la scelta del candidato in ToscanaSilvio Berlusconi vuole chiudere la partita delle regionali per passare alla rinascita (da lì il vivaio del partito che verrà).  Ma Matteo Salvini e Giorgia Meloni non hanno alcuna intenzione di restare a guardare: il segretario del Carroccio dice chiaramente che il leader lo decideranno gli elettori il 31 maggio, la leader di Fratelli d’Italia tiene il punto in Puglia, sfida il Cavaliere sul caso Poli Bortone e mette il dubbio il sostegno a Toti in Liguria.

4) I nemici di destra di Silvio (la Stampa pag.1)

In un intervento sulla Stampa Ugo Magri prende in considerazione le ostilità contro Berlusconi che arrivano dal suo fronte. A sinistra quasi nessuno se lo fila – scrive – persino Travaglio che punta i suoi cannoni altrove». L’epicentro dell’antiberlisconismo è a Forza Italia. Dal senatore D’Alma a Bianconi passando per tutti i rancorosi e ingrati dell’ex esercito di Silvio.

5) Pisapia: «Se il premier fallisce fallisce anche il centrosinistra» (Corriere della Sera pag.5) 

Intervistato da Aldo Cazzullo il sindaco uscente di Milano, Giuliano Pisapia, fa il punto sullo stato di salute del centrosinistra e non nega frizioni con il premier (ed esclude che il suo successore possa essere Salvini). «Gli riconosco coraggio e determinazione e mi sta piume simpatico – dice Pisapia – se fallisce, fallisce il centrosinistra e rischia di nonripartire il Paese».

 6) Italicum, resa dei conti nel Pd: 80 della minoranza dicono no. Renzi: questo non è monopoli (Repubblica pag.2) 

A poche ore dall’assemblea dei deputati del Pd per decidere la linea sulla riforma elettorale, la tensione al Nazareno è alle stelle. I dissidenti, che minacciano di votare contro,  insistono con la richiesta di modifiche: meno capilista nominati e troveremo l’intesa, ma Renzi non ne vuole sentire. «L’iter delle riforme costituzionali e dell’Italicum non è Monopoli…».

7) «C’è sempre chi alza l’asticella, se costretti porremo la fiducia» (Repubblica pag.3)

Intervistata da Repubblica Debora Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia, avverte la minoranza dem sull’Italicum: se le loro posizioni resteranno inamovibili non c’è alternativa alla fiducia. Considerare questo passaggio come una sfida – dice la governatrice genziana – è un errore. Adesso bisogna votare».

8) Vendola lascia per ritrovare l’allegria. Eppure sull’ulva rideva di cuore (il Tempo pag.4) 

Polemiche dopo la conferenza stampa del governatore della Puglia, Nichi Vendola, che annuncia di voler chiudere la sua esperienza decennale da governatore per recuperare spensieratezza, «Voglio che mi restituiscano l’allegria – dice il leader di Sel.  Ma il Tempo fa notare che farebbe bene ad essere più accorto nelle risate ricordando il caso dell’intercettazione che gettò al pubblico ludibrio la sua risata di gusto mentre parlava al telefono sul legame tra l’Ilva di Taranto e i tumori.

9) Così L’Italia ha perso il paradiso di Budelli (La Stampa pag.1)

Con una foto sparata in prima pagina la Stampa di Torino denuncia lo scandalo del regalo  della straordinaria spiaggia di Budelli nell’arcipelago della Maddalena al magnate neozelandese Michael Harte. Vince la burocrazia – spiega il quotidiano  – Budelli resta al banchiere, per il Consiglio di Stato, infatti, manca il piano tutela quindi nessun diritto di prelazione per loStato. La Spiaggia Rosa, in mano ai privati dal 1979, continuerà a essere di proprietà del banchiere che se l’è comprata all’asta giudiziaria nel 2013.

10) Lo scaricabarile di Ciucci: tutta colpa del centrodestra (Libero pag.2)

A pochi giorni dalla presentazione del Def va in scena ch sforbicia i soldi per le infrastrutture e dopo il crollo del viadotto sulla Palermo-Catania – scrive Libero – va in scena il solito scaricabarile selvaggio. Fa da apripista proprio Pietro Ciucci, presidente dimissionario dell’Anas, che dice «Solo i governi Letta e Renzi hanno destinato circa un miliardo di euro e sono state avviate 600 opere». Prima di loro tutti colpevoli.

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