“Guai a chi fischia”: Stefania Giannini come i suoi maestri Monti e Renzi

27 Apr 2015 10:40 - di Franco Bianchini

È stata una degli esponenti di spicco di Scelta civica, la ministra Stefania Giannini. Seguace di Monti e appassionata di montismo, nonché dei provvedimenti Salva Italia che non hanno salvato nessuno. Poi, come altri del suo partito, è salita sulla caravella del Pd improvvisandosi seguace di Renzi e appassionata di renzismo, nonché dei provvedimenti Salva tutto, che si stanno rivelando bluff o trappole.  E ora si ritrova contestata dai democratici. Anzi, da quei prof e da quegli studenti di sinistra che avevano fatto scoppiare il putiferio ai tempi della Gelmini. Ma lei cerca una scappatoia: sono pochi. Anzi, sono squadristi. Ci manca poco che dica che sono fascisti.

 Stefania Giannini parla di squadristi ma…

«Mi hanno insultata. Non mi hanno permesso di parlare, in una Festa dell’Unità. Come li vuole chiamare? Squadristi. Insegno linguistica da tempo e non trovo altro termine. Sono stata aggredita da cinquanta squadristi. Vivaddio, solo verbalmente», le parole di Stefania Giannini. Parole però che non sono piaciute a molti nel suo nuovo partito, il Pd, che si è  diviso sull’opportunità di definizioni così “tranchant” visto che il mondo degli insegnanti è in subbuglio per una riforma decisiva. A dare fuoco alle polveri ci ha pensato Stefano Fassino con un tweet a lei direttamente indirizzato: «Ministra Giannini, sono inaccettabili le sue parole sugli insegnanti: “maggioranza abulica, minoranza aggressiva”. Chieda scusa alla scuola». Poco dopo è toccato a Roberto Speranza: «Le accuse di squadrismo me le sarei risparmiate». Se Sel con il coordinatore nazionale Nicola Fratoianni ha chiesto al ministro di «rispettare gli insegnanti», a difendere la ministra scende in campo il senatore Pd Andrea Marcucci: «Non so se sia stato un comportamento da squadristi ma è certamente incivile e antidemocratico organizzare una gazzarra al solo scopo di tappare la bocca ad altri e sottrarsi al dialogo». Dalla Lega nord un invito: «Invece di insultare i professori li ascolti», scrive sempre su twitter Barbara Saltamartini. Ma la Giannini sembra non voler ascoltare ragioni. Un po’ come il suo vecchio maestro Monti. Un po’ come il suo nuovo maestro Renzi.

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