Cristiani gettati in mare, sdegno e allarme a destra: «Terroristi sui gommoni»

16 Apr 2015 19:31 - di Redattore 92

«È sconcertante la notizia che una decina di immigrati cristiani siano stati gettati in mare da altri 15 immigrati tutti musulmani (nella foto alcuni degli arrestati). Sull’immigrazione la politica sconsiderata del governo Renzi, non solo sta mettendo in ginocchio la tenuta sociale delle nostre città ma come dimostrano i fatti, consente l’ingresso sul suolo italiano di terroristi fondamentalisti. Il governo spieghi immediatamente questa vicenda. Credo che siamo al limite: l’arrivo di oltre mille persone al giorno è insostenibile, il passaggio da Mare Nostrum a Triton è stato una bufala. Non è cambiato nulla se non in peggio». Il commento di Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale) registra lo sdegno e l’orrore della politica italiana per quanto accaduto nelle acque del canale di Sicilia. «Accoglienza non può voler dire accettare tutto, anche l’orrore. Basta chiudere gli occhi di fronte alle atrocità commesse ai danni dei cristiani», commenta Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia e vicepresidente del Gruppo Ppe. «È del tutto inutile usare parole politically correct. Qui – conclude Comi – non è questione di disperazione. Qui c’è mezzo gommone che butta a mare l’altra metà, cioè quella costituita da cristiani. Si tratta di un fatto, se verificato, di gravità inaudita e di uno scenario illuminante». Per Eugenia Roccella, parlamentare di Area Popolare. «La persecuzione dei cristiani è in atto in un numero sempre più alto di paesi nel mondo. I cristiani vengono incarcerati, uccisi, rapiti, bruciati vivi, e, se donne, stuprate, e tutto questo avviene ogni giorno sotto i nostri occhi. Troppo spesso giriamo la testa quando si tratta di paesi lontani: non è tollerabile però che questa violenza venga importata o avvenga sempre più vicino a noi, e bisogna reagire con tempestività e rigore».

Immigrazione, Meloni: «La misura è colma. Prima i cristiani»

Un rigore reclamato da Fratelli d’Italia-An anche attraverso la sua presidente, Giorgia Meloni: «Non solo dobbiamo assistere all’Isis che decide chi viene decapitato sulle coste libiche perché cristiano e chi invece può imbarcarsi, ma ora ci tocca subire anche l’uccisione dei cristiani da parte dei profughi sui barconi. La misura è colma da tempo: subito il blocco navale e stop immediato agli sbarchi. Ma non solo: viste le persecuzioni che i cristiani stanno subendo in tutto il mondo per mano degli integralisti islamici, chiediamo che sia data priorità all’accoglienza dei rifugiati di religione cristiana rispetto a tutti gli altri».

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