Così la magistratura sta stravolgendo il concetto di famiglia

16 Apr 2015 13:14 - di Guglielmo Federici

Come spesso accade, sono le sentenze di molti tribunali ad accelerare sulla via dello stravolgimento della famiglia tradizionale a tutto vantaggio dei diritti delle coppie omosessuali anche in tema di adozioni. Fa discutere la decisione del Tribunale di Palermo che ha riconosciuto alla ex compagna della madre biologica la facoltà di incontrare e tenere con sé i figli, secondo un calendario di incontri stabilito. Il diritto dei minori di mantenere con lei un rapporto stabile e significativo è stato riconosciuto e garantito con un decreto del 13 aprile. Esultano le varie associazioni gay per una sentenza che pone sullo stesso piano le coppie formate da un uomo e una donna e quelle gay, le cosiddette Famiglie Arcobaleno, ossia genitori omosessuali e transessuali che decidono di avere figli e che alla fine di un rapporto, possono continuare ad avere legami stabiliti per legge con i minori, proprio come avviene tra un padre e una madre naturali.

La famiglia naturale sotto i colpi delle toghe

Ecco l’argomentazione delle Famiglie Arcobaleno: «Può capitare  che uno dei due genitori approfitti del vantaggio derivante dall’assurda discriminazione giuridica verso le coppie “same sex” per estromettere l’altro dalla vita dei bambini. Pensiamo che la relazione genitori-figli vada sempre salvaguardata e non crediamo che la biologia possa predominare su un progetto maturato, scelto ed attuato insieme». Siamo alla disfatta dei legami biologici a vantaggio dei “progetti” a tavolino? Forse non ce ne rendiamo conto abbastanza, ma si sta progressivamente attuando una sistematica demolizione dei ruoli naturali, della genitorialità così come la maggor parte degli italiani la intende e con l’“aiuto” di certa magistratura assisteremo a una estromissione progressiva dei nuclei tradizionali dalle decisioni riguardanti le politice familiari.

Una disgregazione accelerata in Tribunale

Non è un ragionamento “bacchettone” o retrivo, non vuole essere una mancanza di riconoscimento della libertà individuale in tema di scelte sessuali, ma si tratta semplicemente di mettere in fila una dietro l’altra le tessere di un mosaico che sta segnando una “rivoluzione” su cui si riflette poco sotto il profilo culturale e psicologico e molto sotto l’aspetto propagandistico. L’altra tessera del mosaico è arrivata tra mille polemiche qualche giorno fa con la sentenza della Cassazione che ha annullato l’assegno di mantenimento per una donna divorziata dopo che questa è andata a convivere con un altro uomo: cosa buona e giusta, secondo l’opinione prevalente e anche secondo il buon senso comune in molti casi. Ma viene veicolato comunque un concetto: in qualche modo la sentenza riconosce una coppia di fatto. Se a questo si aggiungono gli effetti di molte iniziative nelle scuole di molti comuni in fatto di morale gender, il mosaico è completo. Varrà la pensa sottrarre al dibattito ideologico una materia delicata come la famiglia se si vogliono consolidare principi in cui la maggiora parte delle famiglie crede.

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