Bikers in sella per i Marò: per le vie di Roma chiedono la loro liberazione

25 Apr 2015 17:11 - di Bianca Conte

Il 25 aprile dei bikers è dedicato ai Marò. O meglio, alla loro Liberazione. I motociclisti sono tornati a sfrecciare per le strade di Roma chiedendo la risoluzione del loro caso, impaludato nelle maglie della burocrazia processuale indiana e nel vuoto pneumatico delle soluzioni diplomatiche.

I bikers di nuovo in sella per i Marò

I bikers «in sella per non dimenticare i nostri militari in India», recita la locandina della loro nuova iniziativa: una manifestazione di una quarantina di motociclisti, quasi tutti ex militari, che si è svolta brevemente davanti a Piazza San Pietro, nell’adiacente Piazza Pio XII, e dedicata alla libertà dei due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ancora in attesa di giudizio da parte della giustizia indiana. Ancora tra “color che son sospesi” da tre anni a questa parte. È per loro, o meglio, per tornare a ribadire il diritto al ritorno alle loro vite e dai loro familiari – (Latorre è attualmente in Italia per sottoporsi alle cure dopo l’ischemia che lo ha colpito in India, ma il permesso scade il prossimo 15 luglio) – che i motociclisti si sono riuniti su due ruote, hanno sfilato, alzato uno striscione con la foto dei due Fucilieri di Marina su cui campeggiava la scritta in inglese “Free our sailors” (Liberate i nostri marinai). Poi, dopo una breve sosta, sono ripartiti.

Un segnale forte

Un segnale forte, quello lanciato dalla comunità di motociclisti, che ha dato vita a una sonora manifestazione di solidarietà e di impegno civile che in queste ore di celebrazioni in nome della liberazione, hanno sottolineato doppiamente il dramma della prigionia imposta da ormai tre anni ai due Marò, ingiustamente trattenuti in India nell’attesa di un giudizio perennemente rinviato e nel silenzio – sempre più assordante – dei media e delle Istituzioni. Una testimonianza, quella resa dalla comunità dei motociclisti con tanto di bandiere e striscioni, rivolta dunque a risvegliare l’attenzione dei cittadini e l’iniziativa delle Istituzioni, al fine di ottenere una rapida soluzione della controversia internazionale. Una disputa che, dal governo tecnico di Monti, passando per il premier Letta e fino alle proposte di «arbitrato internazionale» lanciate da Renzi, diversi esecutivi di centro sinistra non sono ancora riusciti a risolvere. E per nostri fucilieri intanto, ancora non è cambiato nulla…

 

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