Papa Bergoglio: non mi dimetto, ma temo che il mio pontificato sarà breve

13 Mar 2015 16:00 - di Priscilla Del Ninno

Papa Bergoglio dixit: «Ho la sensazione che il mio pontificato sarà breve. Quattro o cinque anni. Non lo so… È un piccolo, vago sentimento», ammette il Pontefice facendo intendere che potrebbe anche sbagliarsi: una precisazione che non placa i timori scatenati da questa confessione affidata a Valentina Alazraki, storica vaticanista dell’emittente messicana Televisa, in un’intervista a tutto campo di cui la Radiovaticana fornisce una sintesi e il testo integrale in spagnolo.

Papa Bergoglio, non mi dimetto

E se tre indizi non fanno una prova, certo desta qualche sospetto l’aver ammesso, da parte di Papa Francesco, come e quanto gli manchi la possibilità di girare liberamente, magari per poter andare in pizzeria senza essere riconosciuto; quanto detesti viaggiare («penso che sia la penitenza più grande» confessa). Così come, pur riconoscendo di non essere intenzionato a dimettersi, ribadire l’apprezzamento per la scelta fatta da Benedetto XVI è risuonato alle orecchie di molti “sospetto”. Tutti dubbi, però, immediatamente fugati da Bergoglio stesso che, all’intervistatrice che accenna all’eventualità di un ritiro per limiti di età, come avviene per i vescovi, il Papa risponde dichiarando di non condividere una simile evenienza per la figura del Pontefice – del resto a stretto giro definisce il Papato una grazia speciale – pur apprezzando la strada aperta da Benedetto XVI riguardo alla figura del Papa emerito. Una scelta coraggiosa, quella di Papa Ratzinger, come coraggiosa a detta del Pontefice sudamericano è stata la decisione di aver reso pubblica la gravità degli abusi commessi da alcuni membri della Chiesa contro i bambini e la necessità di prendersi cura delle vittime.

Il Pontefice a tutto campo

Non solo: nel colloquio radiofonico, pubblicato a due anni dalla sua elezione, Papa Francesco affronta moltissimi temi caldi, tra cui il clericalismo nella curia, l’appello a non girarsi dall’altra parte nei confronti dei mali del mondo, il sinodo sulla famiglia, a proposito del quale, tra l’altro, definisce smisurate le aspettative su temi complessi e delicati come quello della comunione ai divorziati risposati o in materia di omosessualità. E pur criticando Papa Francesco l’incapacità del clero di coinvolgere i laici a causa di un eccessivo clericalismo, anche per la curia, aggiunge Bergoglio, ogni cambiamento inizia dal cuore e comporta una conversione nel modo di vivere. Una conversione che coinvolge la stessa figura del Pontefice e che è alla base dei fuori protocollo che tanto entusiasmano il popolo di Dio.

 

 

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