Omicidio Nemtsov, si rafforza la pista islamica. Altri due arresti

9 Mar 2015 15:55 - di Laura Ferrari

L’omicidio dell’oppositore Boris Nemtsov, secondo una delle piste, potrebbe essere stato motivato da «commenti controversi del politico sull’Islam», ha sostenuto una fonte vicina alle indagini citata da Interfax, evocando quindi l’ipotesi di una vendetta islamica legata al sostegno dell’oppositore a Charlie Hebdo. «Nello stesso tempo, le forze dell’ordine hanno identificato contatti stranieri dei sospetti dell’omicidio Nemtsov, quindi la teoria di una pista estera continua ad essere indagata attivamente», ha aggiunto. Dalle indagini è emerso che anche Beslan Shavanov, il trentenne ceceno ricercato per l’omicidio Nemtsov e suicidatosi a Grozny dopo essere stato accerchiato dalle forze dell’ordine, faceva parte del battaglione Sever (Nord) della polizia cecena, come l’unico reo confesso del delitto, Zaur Dadayev. Lo riferisce Kaukasian Knot, sito specializzato sul Caucaso del Nord, secondo una cui fonte Shavanov si sarebbe licenziato poco tempo prima della morte di Nemtsov per «motivi di salute».

Per il delitto Nemtsov 7 fermati

Sale intanto da cinque a sette il numero dei sospetti fermati per l’omicidio di Nemtsov: lo riporta il sito Rosbalt, citando una fonte nelle forze dell’ordine. I due nuovi fermi sono stati eseguiti in un’operazione nella zona di Shelkovsk, in Cecenia, e uno dei sospetti sarebbe imparentato con una nota figura nelle strutture di sicurezza cecene. I due sarebbero stati in contatto con Zaur Dadayev (ex vice comandante del battaglione Sever, della polizia cecena, incriminato domenica per l’uccisione) e Beslan Shavanov (anche lui ex del Sever, fattosi esplodere sabato, dopo essere stato accerchiato dalle forze speciali a Grozny). Secondo la fonte, sono in corso interrogatori per verificare il coinvolgimento dei due nell’assassinio. Sarebbe stato proprio l’ex tenente ceceno Zaur Dadayev a sparare a Nemtsov: lo afferma una fonte vicina all’inchiesta sentita da Interfax, che cita i risultati dei test medico-legali. «Tuttavia questo potrà essere provato al 100% quando sarà trovata l’arma del delitto», ha aggiunto. Insieme a Dadayev è stato incriminato anche il cugino Anzor Gubashev, che potrebbe quindi aver guidato l’auto della fuga. Altre tre persone sono invece ancora sospette.

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