Il lavoro aumenta solo per gli stranieri: centomila posti in più ogni anno

7 Mar 2015 18:05 - di Antonio Marras

Tra il 2008 e il 2014 gli occupati sono diminuiti in media annua di 811.000 persone ma con grandi differenze a livello territoriale: il Sud ha perso 576.000 posti di lavoro, pari al 70% del calo complessivo, in sei anni, quasi centomila posto l’anno, mentre il Nord ne ha persi 284.000. Il Centro ha guadagnato 48.000 occupati. Il Sud ha perso l’8,9% dei suoi occupati (-3,5% la media in Italia). Intanto il mercato del lavoro italiano nei sei anni di crisi è invecchiato con oltre 1,1 milioni di over 55 occupati in più e quasi due milioni di under 35 in meno. Dati che emergono dalle statistiche Istat su base annua tra il 2008 e il 2014 secondo le quali i più giovani sono passati da quasi sette a cinque milioni mentre gli over 55 sono passati da 2,8 milioni a 3,9. Nella fascia tra i 25 e i 34 anni, quella nella quale in genere si è concluso il percorso formativo si entra nel mondo del lavoro, si sono persi 1,4 milioni di occupati.

Il dramma senza fine del mondo del lavoro

L’occupazione complessiva in Italia in media annua è diminuita tra il 2008 e il 2014 del 3,5% (811.000 posti) ma se al Nord si è perso il 2,38% e al Centro si è registrato un piccolo incremento (+1%), il Mezzogiorno ha perso quasi l’8,9% degli occupati dell’area (da 6.432.000 a 5.856.000). Anche l’ultimo anno, che in media in Italia ha registrato un aumento di 88.000 occupati, ha visto arretrare il Meridione con 45.000 occupati in meno. Il tasso di occupazione nell’area è diminuito tra il 2008 e il 2014 dal 46% al 41,8% a fronte del tasso medio italiano passato dal 58,6% al 55,7% e quello del Nord passato dal 66,9% al 64,3%. Se nel Trentino il tasso di occupazione è rimasto pressochè stabile (passato dal 68,5% al 68,3%) in Campania è passato dal 42,4 % al 39,2% (appena il 27,5% nel 2014 tra le donne). Se nel 2008 le persone tra 25 e i 34 anni erano il doppio degli over 55 (5,5 milioni di persone a fronte di 2,8 milioni di lavoratori anziani) nel 2014 la consistenza delle due fasce di età nel mondo del lavoro si equivaleva con 4,1 milioni di “giovani adulti” e 3.977.000 occupati nati prima del 1959. Il trend è legato alla crisi economica ma anche alle riforme delle pensioni che si sono succedute in questi anni che di fatto hanno bloccato il turn over nelle aziende e nella pubblica amministrazione.

Aumenta il lavoro per gli stranieri

Nell’ultimo anno si è registrato un boom di lavoratori over 55 con 320.000 unità in più al lavoro. Oltre al cambiamento in termini di età il mercato del lavoro registra l’aumento della componente straniera: se tra il 2008 e il 2014 gli occupati complessivi sono diminuiti di 811.000 unità il dato è il risultato di 604.000 occupati di più stranieri (da 1.690.000 a 2.294.000 e 1,4 milioni in meno italiani. Gli stranieri si concentrano al Nord (1.355.000) mentre al Sud sono appena 323.000 (ma in crescita di 130.000 unità rispetto al 2008).

Commenti