Da gennaio siamo più poveri: Renzi gioca con i nostri soldi. Ecco come

6 Mar 2015 17:21 - di Corrado Vitale

Da gennaio siamo più poveri: Renzi gioca con in nostri soldi (e ai nostri danni). I primi ad  accorgersene sono stati i contribuenti del ceto medio (basso). Le loro buste paga si sono, dal dicembre 2014, bruscamente alleggerite. L’entità della decurtazione  varia da regione a regione. Ma è comunque sensibile i quelle più popolose. Chi ad esempio abita nel Lazio subisce la decurtazione maggiore: si tratta di quasi 100 euro al mese in meno. Ed è cosa non da poco per chi non arriva a guadagnare 2000 euro netti al mese. Che cosa è successo? È successo che le Regioni hanno aumentato le tasse locali (in primis l’addizionale Irpef) per compensare la riduzione dei trasferimenti regionali dalla Legge di stabilità del 2015 (circa 4 miliardi). La più lesta a mettere le mani nel nostro portafoglio è stata la Giunta Zingaretti, che nel dicembre scorso, con l’approvazione della legge di bilancio per il 2015,  ha pressoché raddoppiato l’addizionale Irpef, passata dal 1,7 al 3,3 per cento. I contribuenti del Lazio hanno quindi il diritto di sentirsi più poveri in modo assai più sensibile di tutti.

Redditi poveri e tartassati

Le altre regioni ad “adeguarsi” sono state il Piemonte, la Lombardia, la Liguria, l’Emilia Romagna, l’Abruzzo. Va però detto che, nel caso della Lombardia, la soglia di reddito per far scattare l’aumento dell’addizionale è molto alta: 100 mila euro l’anno. Nel Lazio governato dal “compagno” Zingaretti la soglia è invece scandalosamete bassa: 34 mila euro, che passano a 50 mila nel caso di un contribuente che abbia tre figli a carico. Ma, per il resto, non c’è salvezza. E parliamo di redditi di circa 1700-1800 euro netti al mese in su, redditi poveri che dal gennaio di quest’anno sono diventati ancora più poveri.

Ecco chi paga la demagogia del premier

Ma Renzi si fa fa bello, sventolando la Legge di stabilità “espansiva” e la “giustizia sociale” garantita, a suo dire, dal bonus degli 80 euro. Bella giustizia davvero quella degli 80 euro concessi a chi guadagna poco meno di 1500 euro al mese e che gravano su che ne guadagna 1700. Alla fine, è il basso ceto medio a pagare la demagogia del premier. Né i benificiari del bonus sono diventati più “ricchi” , perché , negli ultimi anni, l’aumento delle tasse locali ha riguardato anche loro. Alla fine siamo tutti più poveri. E Renzi più parolaio che mai.

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