Gasparri: «Fantasiose e comiche le tesi di Imposimato sull’omicidio Moro»

26 Mar 2015 18:25 - di Redazione

Ha innescato forti polemiche l’audizione di Ferdinando Imposimato davanti alla commissione Moro. Ai parlamentari l’ex-magistrato ha raccontato di aver subito minacce – culminate nel 1983 nell’omicidio del fratello ad opera della camorra casertana – da parte di srrbizi deviati ed elementi della banda della Magliana all’epoca in cui indagava sul rapimento e sull’omicidio del presidente della Dc. Una ricostruzione che non ha affatto convinto Maurizio Gasparri che l’ha bollata come «ricostruzione fantasiosa, a tratti comica». L’esponente forzista parla apertamente di «dibattito inquinato» e ricorda che Imposimato è autore di «un libello su cui la procura di Roma ha aperto un’inchiesta». In più, sempre secondo Gasparri, l’ex-magistrato (già senatore del Pci-Pds) si sarebbe «avvalso di un presunto segreto per sottrarsi al confronto».

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Tutt’altro, invece, dev’essere il compito della Commissione. E Gasparri lo ricorda: «La verità storica e giudiziaria – spiega – è stata accertata in modo incontrovertibile, ma sarà utile l’approfondimento riguardante alcune figure del brigatismo che hanno partecipato a quei tragici eventi e il cui ruolo non è stato sufficientemente chiarito». Quanto alle tesi di Imposimato, Gasparri si dice convinto «che sia stata dimostrata l’assoluta non credibilità della sua versione, della quale la commissione dovrà tenere in debito conto quando giungerà alle conclusioni del suo lavoro». Difende invece Imposimato il Pd, partito cui non sembrerebbe vero confutare tutte le sentenze definitive della magistratura nel tentativo di dimostrare che a volere la morte di Moro furono semmai gli americani con il consueto coté di servizi deviati, logge massoniche, trame nere e spie del Vaticano. Per il senatore Marco Carra: «Imposimato ha giustamente evitato di rispondere su temi nei quali è parte in causa in procedimenti giudiziari aperti: inutile, dunque, e non giustificabile che Gasparri abbia per primo alzato i toni».

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La controreplica di Gasparri non si fa attendere ed è durissima: «Inutile lo zelo dei difensori di Imposimato. Alla sua audizione in commissione Moro eravamo numerosi e tanti hanno potuto rilevare la pochezza del suo dire. Difende un libro pieno di bugie e si appella a un fantomatico segreto per sfuggire al confronto sulle ricostruzioni povere di verità e di grammatica. Il suo stato di nervosismo era evidente. È uscito malamente da un confronto che lo ha visto in fuga».

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