Ferito l’ambasciatore Usa a Seul da un attivista pro Corea del Nord

5 Mar 2015 8:51 - di Redazione

Momenti di paura a Seul dove l’ambasciatore americano in Corea del Sud è stato ferito in un attacco compiuto da un uomo armato di un rasoio, mentre stava per prendere parte a un evento pubblico. Mark Lippert è stato subito trasportato in ospedale per gli immediati soccorsi: in base a immagini e foto diffuse dai media locali, il diplomatico aveva gli abiti sporchi di sangue, forse per le ferite alla testa e al polso.

Paura a Seul

Lippert, 42 anni, ex membro dei Navy Seal, veterano, arrivato nel paese da circa un anno, era seduto ad un tavolo e partecipava ad un ricevimento organizzato da un’associazione per la riconciliazione coreana. L’assalitore, che indossava una versione moderna di abiti tradizionali, è riuscito ad avvicinarsi e ha colpito il diplomatico usando la lama. Poi l’assalitore, identificato come Kim ki Jong, è stato immobilizzato , mentre l’ambasciatore, sanguinante, è stato soccorso sul posto e poi trasferito all’ospedale. Qui ha ricevuto una telefonata del presidente Obama.

L’aggressore aveva già colpito

L’aggressore, arrestato e identificato col generico cognome Kim era già stato condannato nel luglio 2010 per aver lanciato un pezzo di cemento contro l’ambasciatore giapponese a Seul. Ebbe due anni di carcere. Una volta ha tentato di darsi fuoco sempre per ragioni politiche. Nel momento dell’attacco ha gridato slogan contro le manovre militari Usa ed è noto per aver partecipato a iniziative contro la presenza statuitense nella Corea del Sud. Proprio le manovre delle forze statunitensi hanno provocato dure reazioni a Pyongyang. Il regime ha fatto testare due missili terra-terra in segno di ammonimento contro quelle che considera un piano di invasione organizzato da Washington e Seul. Lippert era stato nominato ambasciatore lo scorso anno e sua moglie ha dato alla luce un figlio proprio in Corea del Sud. Tra i suoi precedenti incarichi c’è quello di assistente segretario alla Difesa per gli affari asiatici. La vicenda ha poi suscitato nuovi allarmi e nuove polemiche riguardo alla sicurezza: l’assalitore ha aggirato qualsiasi controllo e ha poi potuto raggiungere il suo bersaglio. S al posto di una lama di rasoio fosse stato armato le cose avrebbero potuto avere un epilogo tragico.

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