Berlusconi ora può “spennare” chi gli diede del pedofilo. E dire anche grazie

11 Mar 2015 12:25 - di Francesco Signoretta

Profetiche furono le parole di Peppino Caldarola, ex direttore dell’Unità, all’indomani della incredibile sentenza che condannò Silvio Berlusconi a 7 anni di carcere per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile, sentenza che – come dimostrato dall’Appello e dalla Cassazione – non aveva nessuna ragion d’essere: «Se il Capo dello Stato lo nominasse senatore a vita, il giorno dopo giornali come Repubblica o il Manifesto, Fatto Quotidiano e Micromega, farebbero partire una campagna dal titolo: “Il presidente della Repubblica fa senatore a vita un pedofilo”» Caldarola fu uno dei pochi, tra gli avversari politici del Cavaliere, a non festeggiare per la condanna: «C’è un grande rammarico – disse – perché la sinistra non è riuscita a sconfiggerlo politicamente. Dopo vent’anni si può dire che anche la sinistra ha perso. E male».

Berlusconi puttaniere: c’è chi insiste

Alla luce dell’assoluzione piena di Berlusconi, dopo quattro anni di tortura giudiziaria, si può tranquillamente dire che la sinistra non ha perso male, ma malissimo, sia dal punto di vista politico sia da quello morale. E Berlusconi potrebbe anche “spennare” tutti coloro che lo hanno apostrofato in ogni modo prima dell’assoluzione. Spennare sia economicamente che politicamente. E potrebbe togliersi il cappello davanti a chi invece, a sinistra, è stato onesto con lui. C’è chi insiste: «Puttaniere era e puttaniere è rimane», si legge sul blog di Gad Lerner, che però riconosce al “puttaniere” «di non aver commesso i reati per cui ha avuto un processo». Come dire, è innocente ma non lo sopporto e quindi ne parlo male. Onore al merito, invece, a Piero Sansonetti, che già dopo la sentenza d’Appello scrisse: «Berlusconi non è un puttaniere, non è un concussore, non è colpevole di prostituzione minorile né di nient’altro. Con la sentenza di assoluzione è stato smantellato il prestigio di Ilda Boccassini, della Procura di Milano, dell’Anm e di una decina almeno di grandi giornali». Già, quei grandi giornali che per anni hanno travolto i lettori di intercettazioni (che non potevano essere pubblicate) e di descrizione del Mostro, del Diavolo, di quel Satana chiamato Berlusconi.

La Boccassini nel mirino del popolo del web

Sul web è proprio la Boccassini ad essere il bersaglio: in tanti l’accusano, in tanti chiedono che «paghi i danni». E in molti danno la pensano come Brunetta ha riassunto: Sputtanare un presidente del Consiglio in carica è una cosa gravissima, sputtanare un cittadino è cosa gravissima, fare un processo sul nulla è cosa gravissima, spendere soldi pubblici, migliaia di intercettazioni, pedinamenti, perquisizioni, si sono coinvolte decine di persone, distruggendo la loro onorabilità e il loro nome. Il tutto per che cosa?”. Semplice, per liberarsi dell’avversario politico. E per smantellare il centrodestra. Ora qualcuno deve pagare,

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