Benzinai delle autostrade in sciopero: il governo è “accucciato” ai concessionari

2 Mar 2015 16:19 - di Redazione

Dalle 22 di martedì 3 marzo le pompe di benzina allocate sulle autostrade resteranno chiuse 48 ore e quindi fino alle 22 di giovedì 5 marzo, a causa di uno sciopero dei gestori delle aree di servizio autostradali proclamato da Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio in segno di protesta contro la riorganizzazione del settore. In una nota congiunta, i sindacati puntano l’indice contro «l’assoluta inerzia» del ministero dei Trasporti e dello Sviluppo economico che hanno deciso di «lasciare cadere nel vuoto ogni sollecitazione al confronto».

I sindacati dei benzinai: «Situazione intollerabile»

Alla base dello sciopero le tre sigle sindacali indicano soprattutto «la difesa strenua dei privilegi e delle ingentissime rendite di posizione delle potenti società concessionarie che continuano ad incassare ogni tipo di favore: dagli aumenti sistematici dei pedaggi e delle tariffe ai prolungamenti ultra decennali dei contratti di concessione, passando per gli atti di indirizzo governativi sulla gestione dei servizi offerti in autostrada, utili solo ad aumentare royalty e prezzi dei carburanti ed a comprimere ogni livello di servizio da offrire ai consumatori ed agli automobilisti». I sindacati dei gestori parlano di «situazione intollerabile e gravissima» ed esortano il governo a mettere in campo un intervento finalizzato a tutelare il «bene pubblico offerto in concessione e l’interesse generale». In assenza di segnali concreti, i gestori hanno già annunciato che torneranno nuovamente ad assumere ulteriori iniziative, anche attraverso nuove tornate di sciopero.

Il Garante: «Distributore aperto ogni 100 Km»

Intanto, in vista dello sciopero, l’Autorità di garanzia per gli scioperi ha rammentato alle sigle proclamanti l’obbligo di garantire i servizi minimi. In particolare, deve essere prevista l’apertura di un distributore almeno ogni 100 chilometri. Tali impianti devono funzionare ordinariamente, negli orari di apertura, non garantendo, quindi, soltanto i self service.

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