Ucraina, i riservisti di Putin mettono in allarme la Nato

5 Feb 2015 16:47 - di Roberto Frulli

Una prassi ordinaria. Che, però, gli analisti leggono ora come il tentativo da parte di Mosca di accendere la miccia ucraina. Il leader del Cremlino, Vladimir Putin, ha firmato un decreto per mobilitare per due mesi i riservisti, come riferisce la Tass citando il portale giuridico-legale del governo. Una prassi ordinaria annuale, appunto. Ma c’è chi punta il dito su quella che viene definita una singolare coincidenza: il decreto firmato dal leader del Cremlino arriva proprio nel momento dell’avvio, da parte della Nato, del suo sistema di difesa collettiva progettato per «rispondere alle minacce a est e sud», tramite il via libera ad un aumento nella Forza di risposta della Nato, la cosiddetta Nrf, «da 13mila a 30mila soldati» e per una Forza di Intervengo Rapido, la cosiddetta Spearhead, «da 5mila soldati», come annunciato dal segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg.
Prosegue intanto intensamente l’attività diplomatica: Putin ha discusso del conflitto nel sud-est ucraino con il Consiglio di sicurezza «in vista dei contatti di domani a Mosca con il presidente francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel».

E il vicepresidente Usa avverte: Mosca si pieghi o altre sanzioni

Proprio nella prospettiva di quest’incontro il consigliere diplomatico del Cremlino, Iuri Ushakov, aveva fatto sapere che «la Russia è pronta a tenere negoziati in modo costruttivo per raggiungere accordi che aiutino a stabilizzare la situazione tra Kiev e il Donbass». E Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, ha confermato che a Mosca sono previsti negoziati tra Putin, Merkel e Hollande, durante i quali i leader discuteranno su «cosa possono fare concretamente i tre Paesi per contribuire ad una rapida fine della guerra civile nel sud-est dell’Ucraina, che si è significativamente aggravata negli ultimi giorni causando numerose vittime».
L’incontro arriva il giorno successivo all’intervista concessa dal vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, a sei quotidiani europei. «Fin dall’inizio, il conflitto è stato causato direttamente dall’aggressione russa – sostiene Biden – La Russia sta violando la sovranità e l’integrità territoriale ucraina, non ha voluto consentire all’Ucraina di prendere le proprie decisioni sul suo futuro, e noi non possiamo permettere che ciò accada. L’America vuole collaborare con la Russia. Sfortunatamente Putin ha scelto una strada di crescente repressione interna e violazione delle norme internazionali. Da parte nostra semplicemente non possiamo tollerarlo».
«La Russia – concede il vicepresidente Usa – ha ancora l’opzione di soddisfare i suoi impegni secondo gli accordi di Minsk, che porterebbero alla revoca di alcune delle sanzioni che abbiamo imposto. Se non lo farà, però, noi siamo pronti ad aumentare i costi per la Russia delle sue azioni aggressive in Ucraina».
Secondo Biden, «non c’è una soluzione militare a questa crisi, nonostante questo sia ovviamente quello che la Russia sta cercando di imporre. Ma l’Ucraina ha tutto il diritto di difendersi, e infatti le stiamo fornendo assistenza in questo sforzo per la sicurezza».

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