Salvini: siamo noi a dettare la linea agli alleati. Cicchitto: Lega estremista

10 Feb 2015 11:31 - di Adele Sirocchi

Le alleanze per le regionali e quelle a livello nazionale al centro dell’intervento di Matteo Salvini a Radio Padania anche alla luce del “patto di Arcore” che ha sancito un riavvicinamento con gli azzurri di Berlusconi.

Il patto FI-Lega vale solo per le regionali

“Siamo noi adesso – afferma Salvini – a dettare nomi e linea. Chi ci ama ci segua”. Claudio Borghi in Toscana e Edoardo Rixi in Liguria sono i nomi che la Lega intende proporre agli alleati per le regionali mentre resta fermo il no a un’alleanza con Alfano. E ancora: con Berlusconi per ora di accordi a livello nazionale non se ne parla. Toni di sicuro perentori perché Salvini parlava ai “suoi” ma che sono utili agli “esclusi” del Nuovo centrodestra per sobillare sospetti da parte di Forza Italia.

I dubbi di Cicchitto

Fabrizio Cicchitto infatti racconta al Foglio tutti i suoi dubbi sulla rifondazione del centrodestra: bisogna ricostruire sulle macerie – dice – ma senza inseguire l’idea di una “estremista Lega delle libertà”. Attenzione, dice ancora Cicchitto, perché Salvini vuole “risucchiare” Forza Italia su una deriva lepenista. Non sarebbe questa la strada per un’alternativa di governo credibile a Renzi. “A Salvini – si lamenta ancora Cicchitto – il governo non interessa. Inseguire Salvini equivale ad aiutare Renzi e la sua egemonia. A Renzi va benissimo che la sua alternativa sia Salvini, e che tutto quello che c’è in mezzo sia frantumato”.

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