Ora nella rossa Toscana la cannabis la prescrive il medico di famiglia

11 Feb 2015 19:57 - di Redazione

In Toscana i farmaci cannabinoidi, a carico del servizio sanitario regionale potranno essere prescritti anche dai medici di famiglia, sulla base di un piano redatto da uno specialista, ed essere somministrati in ambito domiciliare e non solo presso le farmacie ospedaliere. Queste alcune delle principali novità contenute in una modifica approvata a maggioranza dal Consiglio regionale alla legge toscana del 2012, la prima del genere in Italia, sulla cosiddetta cannabis terapeutica, utilizzata, tra l’altro, nelle cure palliative e per alcune patologie considerate invalidanti. Il provvedimento prevede inoltre che per ridurre il costo di farmaci importati dall’estero, si possano stipulare convenzioni con centri e istituti autorizzati alla produzione o alla preparazione dei medicinali, come ad esempio l’Istituto farmaceutico militare di Firenze.

Distribuita nele farmacie

Gongola Enrico Rossi.  Nelle scorse settimane il governatore toscano,  in merito alla legge, aveva parlato della Toscana come una “regione all’avanguardia”. “Avevamo preso un impegno e l’abbiamo mantenuto.  Ora in Toscana si può utilizzare la cannabis per curarsi. Con questa nuova legge, sarà possibile usare anche la cannabis, coltivata e confezionata negli stabilimenti dell’Istituto militare di Firenze, e distribuita nelle farmacie su prescrizione del medici di famiglia”. Per Rossi “è un primo passo per rispondere alle richieste dei malati che da anni aspettano farmaci per lottare contro il dolore. A tutti loro possiamo finalmente offrire un nuovo diritto: quello di non soffrire”. L’Agenzia Industrie difesa, che gestisce il farmaceutico militare di Firenze, fa sapere che i locali per le serre di coltivazione della cannabis sono in allestimento e l’intenzione è quella di ottenere un primo “raccolto” entro la fine dell’anno. Una volta a regime l’istituto fiorentino mira a produrne circa 100 chili ogni anno.

Pocedure “semplificate”

Ad avanzare la proposta di modifica, poi rielaborata dalla commissione regionale sanità, è stato il capogruppo di Rifondazione Comunista-Comunisti italiani Monica Sgherri. Secondo l’assessore toscano al diritto alla salute Luigi Marroni “con la legge si è inteso facilitare e semplificare le procedure di dispensazione del farmaco. Fermo restando che la prescrizione è riservata alle strutture pubbliche del sistema sanitario nazionale, la norma consente la ripetizione della prescrizione da parte dei medici di medicina generale, sulla base di un programma terapeutico redatto dal medico dipendente del Ssn. La Toscana ha dimostrato di essere molto sensibile al tema dei farmaci cannabinoidi. E siamo anche molto contenti che questi vengano prodotti all’Istituto Farmaceutico militare di Firenze”.

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