Riforme, marcia indietro della Boldrini sui tempi: «Vi faccio parlare…»

11 Feb 2015 11:32 - di Romana Fabiani

La notte ha portato consiglio. All’indomani delle baruffa a Montecitorio sul timing parlamentare delle riforme costituzionali, Laura Boldrini fa marcia indietro e  “concede” all’opposizione tempi di parola aggiuntivi. Martedì, infatti, dopo la rottura del Patto del Nazareno, Forza Italia aveva fatto muro sul testo tornato in Aula, un’opposizione dura suggellata dalle dimisisioni del relatore di minoranza Francesco Paolo Sisto. «Faremo di tutto per rallentare le riforme», avevano annunciato gli azzurri, pronti a dare battaglia a Renzi (almeno fino alle regionali di primavera). «Non se ne parla, andremo avanti», aveva replicato il ministro  Maria Elena Boschi, luogotenente del premier che vorrebbe chiudere la partita entro sabato Alla Capigruppo di poche ore fa, davanti ad una inattesa apertura del capogruppo Pd Roberto Speranza, la Boldrini ha lanciato un segnale di disgelo «per favorire un confronto sul merito senza ostruzionismo»

Forza Italia ringrazia

«Auspico da parte delle opposizioni – ha detto la terza carica dello Stato – una condotta che si concentri sul merito delle questioni e non su pratiche meramente ostruzionistiche». Per Renato Brunetta è un segnale positivo: «Nonostante Renzi  – dice il falco forzista – la maggioranza ha fatto marcia indietro e ha consentito i tempi aggiuntivi. Tra il premier e la maggioranza evidentemente non c’è un grande colloquio». Intervistato da Radio Citta Futura, Sisto sottolinea l’imbarazzo del Pd: i democratici non escono bene dalla rottura del Patto del Nazareno: è evidente che colloquiare con una sola forza responsabile, come è Forza Italia, è meglio che doversi confrontare con tre, quattro, cinque partiti diversi. Quando gli interlocutori si moltiplicano le difficoltà aumentano». Per i Cinquestelle, invece, la concessione dei tempi aggiuntivi non modifica il clima infuocato: tutti stanno intervenendo lo stesso a raffica sul processo verbale, a testimonianza che non intendono rinunciare all’ostruzionismo, dicono i grillino alla ripresa dei lavori.

 

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