Renzi “sfotte” gufi e sorci verdi. Brunetta: «Ride bene chi ride ultimo»

14 Feb 2015 10:39 - di Redazione

Senza pudore, dopo una nottata di votazioni sulle riforme costituzionali in un’aula deserta, trasformatasi in un bivacco del Pd, con l’opposizione sull’Aventino, Matteo Renzi di prima mattina va su Twitter per ironizzare: “Grazie alla tenacia dei deputati terminati i voti sulla seconda lettura della riforma costituzionale. Un abbraccio a #gufi e #sorciverdi”, scrive il premier Matteo Renzi su twitter.  Il riferimento è soprattutto a quella “minaccia” di Renato Brunetta lanciata al premier, dopo la rottura del Patto del Nazareno e la decisione delle opposizioni di lasciare l’aula di Montecitorio. La replica arriva a stretto giro: «Buuuuuuu…Ride bene chi ride ultimo, in Etruria e dintorni», è il tweet di Brunetta, capogruppo di Forza Italia a Montecitorio.

Nessuna mediazione sulle riforme da Renzi

«Credo che a rammaricarsi debbano essere il centrodestra, le opposizioni – aveva commentato durante la notte il premier Matteo Renzi parlando in Transatlantico a Montecitorio – noi bene così, andiamo avanti», che poco prima della chiusura dei lavori aveva fatto il suo ingresso nell’emiciclo. «Come non mi sono fatto ricattare da Berlusconi per il Colle, non mi faccio ricattare da Grillo sulle riforme», aveva detto ieri sera Matteo Renzi ai deputati democratici. Più tardi ha ribadito, nonostante gli inviti a più miti giudizi, che “non c’è nessun motivo per interrompere” mentre le opposizioni chiedevano  “udienza” al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Durante la riunione serale dei democratici, l’ex segretario Pier Luigi Bersani aveva suggerito di riaprire il dialogo con le opposizioni e usare proprio il “metodo Mattarella”. Ma Renzi se l’era presa con i “nostalgici del Nazareno”, ovvero con la minoranza che, dopo aver criticato il patto con Silvio Berlusconi, oggi sembra rimpiangerlo. E aveva aggiunto di non ravvisare “nessun motivo politico per interrompere la seduta fiume in aula” sulle riforme. Se ne riparla per il voto finale a marzo.

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