Ecco perché il successo di Salvini rischia di danneggiare il centrodestra

28 Feb 2015 13:08 - di Oreste Martino

Con la grande manifestazione romana Matteo Salvini segna una svolta nella storia della Lega Nord e probabilmente del centrodestra tutto. Il segretario leghista sta inteligentemente approfittando della crisi del centrodestra drenando quanto più consenso possibile ed uscendo dagli steccati territoriali del Nord. Il Pdl non esiste più, Forza Italia vive una crisi profonda, Silvio Berlusconi è affannato dai servizi sociali e da altre aggressioni giudiziarie, Alleanza Nazionale si è liquefatta in una diaspora dolorosa, i centristi del centrodestra o non esistono più o governano con Matteo Renzi, come stanno facendo Angelino Alfano e Pierferdinando Casini.

Salvini per prender voti rischia di condannare il centrodestra all’opposizione

In questo contesto il furbo Salvini ha gioco facile, occupa lo spazio alternativo alla sinistra, al governo, a Renzi e per certi versi anche a Berlusconi. Manifesta contro il governo, ma al tempo stesso piccona il Cavaliere anche sulle questioni aziendali, come ad esempio ha fatto sulla scalata a Rai Way. Chiunque si sente politicamente e culturalmente alternativo alla sinistra non può che essere contento dell’avanzata di Salvini, perché la crescita di ogni singolo soggetto di centrodestra in teoria dovrebbe rappresentare la crescita dell’intero centrodestra. In questo caso, però, c’è un rischio e va segnalato a Salvini stesso e agli elettori affinché ci sia chiarezza sul futuro. Il rischio è che ogni punto percentuale guadagnato da Salvini faccia perdere al centrodestra una possibilità di governare il paese. Sembra infatti che Salvini sia più orientato a massimizzare il risultato personale che a costruire un’alternativa. Per fortuna l’alleanza tra il leghista e Fratelli d’Italia dà qualche garanzia circa la nascita di una coalizione, ma il rischio c’è ed è anche preoccupante.

Le Pen e figlia non sono mai riusciti a governare la Francia

Jean Marie Le Pen e la figlia Marine Le Pen da oltre trent’anni portano a casa percentuali elettorali stratosferiche, ma non hanno mai governato la Francia. Ispirarsi a quel modello significa far fare un passo indietro alla destra italiana e al centrodestra. Alleanza Nazionale  nacque scegliendo la strada dell’alleabilità e della destra di governo e la destra dovrebbe proseguire lungo quella strada. Probabilmente Salvini fa soltanto il furbo, vuole raccattare quanto più consenso possibile e poi costruire una coalizione dando lui le carte. Questa ipotesi sarebbe migliore della deriva lepenista perché darebbe al centrodestra la possibilità di tornare a vincere e governare. La storia della Lega Nord non è una storia di opposizione raccattavoti, ma una storia di partito di governo a tutti i livelli. La Lega ha sempre voluto governare e ha sempre governato, dai comuni alle province, dalle regioni al governo nazionale, quasi sempre col centrodestra. C’è da sperare, quindi, che Salvini dopo aver fatto il pieno di consensi torni alla cultura di governo grazie alla quale si potrebbe ricostruire una coalizione per vincere le elezioni e governare il paese. Altrimenti si rischia che il successo di un leader o di un partito condanna il centrodestra a restare perennemente all’opposizione.

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