Mediaset vuol comprare Rai Way ma il Pd grida allo scandalo

25 Feb 2015 14:44 - di Robert Perdicchi

Siamo in democrazia, esiste un libero mercato eppure appena la società Ei Towers, la controllata di Mediaset che controlla le rete di trasmissione del Biscione, ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto e scambio su Rai Way, sul fronte politico s’è scatenato l’inferno. Per il Pd la possibile “scalata” di Berlusconi a un asset di Viale Mazzini è paragonabile a un colpo di Stato, è una “scorrettezza”, dichiara il deputato Michele Anzaldi.

Mediaset offre soldi per le torri della Rai

L’offerta, che prevede una componente in denaro e una in azioni, valorizza la società delle torri di trasmissione della Rai con 1,22 miliardi di euro, pari a circa 4,5 euro per azione. L’offerta di acquisto e scambio riconosce ai soci di Ei Towers una componente in contanti di 3,13 euro e 0,03 azioni ordinarie Ei Towers di nuova emissione. La parte cash corrisponde al 69% della valorizzazione di ogni titolo della società delle torri della Rai. La componente azionaria il restante 31%, spiega una nota emessa dopo il board di Ei Towers, che ha approvato all’unanimità l’operazione. A sostegno dell’offerta di scambio Ei Towers ha convocato un’assemblea il 27 marzo per un aumento di capitale. L’opas partirà dopo quella data ed avrà una durata tra i 15 e i 40 giorni e dovrebbe concludersi comunque entro l’estate. Nello spiegare le ragioni dell’operazione Ei Towers parla della “creazione di un operatore unico delle torri broadcasting” per “porre rimedio all’attuale situazione di inefficiente moltiplicazione infrastrutturale dovuta alla presenza di due grandi operatori sul territorio nazionale”. La società delle torri del gruppo Mediaset assicura in ogni caso che “continuerà a garantire l’accesso alle infrastrutture a tutti gli operatori televisivi”.

L’opposizione del Pd

Ma la Pd l’operazione non piave: «L’offerta di Mediaset appare poco comprensibile, il governo è stato chiaro su Rai Way: la quotazione in borsa è stata vincolata alla cessione di una quota non superiore al 49%, il controllo delle torri del servizio pubblico resta saldamente in mano pubblica», attacca il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. «Il decreto per la privatizzazione di Rai Way – spiega Anzaldi – vincola la Rai a mantenere una quota di partecipazione sociale nel capitale sociale di Rai Way non inferiore al 51%. La Rai, peraltro, ha messo sul mercato solo il 34,9% del capitale di Rai Way, mantenendo una quota di due terzi che garantisce pienamente il controllo pubblico dell’azienda. Si fatica, quindi, a comprendere la mossa di Mediaset, che vorrebbe acquisire il 66,67% di Rai Way per toglierla dal listino azionario sebbene oggi non sia possibile. Così come la vicenda – aggiunge Anzaldi – si sta raffigurando in queste ore, si rischia solo di creare confusione o, peggio, di incorrere nel rischio di qualche illecito».

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