L’Isis prende in ostaggio centinaia di cristiani caldei in un villaggio della Siria

24 Feb 2015 8:51 - di Redazione
siria

Sono centinaia tra donne e bambini i cristiani caldei presi in ostaggio dall’Isis dopo un attacco a un villaggio sulle colline del nord-est della Siria, nei pressi di Tal Tamer, non lontano da Al-Hasakah. A riferirlo è stato il Newsweek, citando una fonte locale. A quanto si è appreso, i jihadisti chiedono la liberazione di loro membri in cambio del rilascio degli ostaggi nelle mani dei combattenti curdi.

Le fasi dell’attacco

Le donne e i bambini sarebbero trattenuti nel villaggio, che resta presidiato dai miliziani, secondo il racconto di uno degli ostaggi che è riuscito a contattare un parente in Canada, il quale ha a sua volta avvertito dell’accaduto l’associazione A Demand For Action (Adfa), impegnata nella protezione della popolazione assiro-caldeo-siriacaNuri Kino, fondatore di Adfa, ha riferito a Newsweek di essere in contatto con diversi parenti degli ostaggi nelle mani dell’Isis. «Molti di loro hanno parenti in Svezia e Germania», ha detto Kino, riferendo di aver anche tentato di mettersi in contatto telefonicamente con gli abitanti del villaggio, ma all’apparecchio avrebbero risposto i jihadisti. Resta difficile costruire nei dettagli la situazione sul posto: non è chiaro quanti miliziani abbiano effettuato il raid, ma l’attacco è stato descritto come «enorme» e in un clima di completo «panico».

I jihadisti in rotta verso la Turchia

Ma secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa siriana Sana, i jihadisti hanno lanciato attacchi in diversi villaggi in Siria: Tal Hermez, Tal Shamiram, Tal Riman, Tal Nasra, al-Agibash, Toma Yalda and al-Haooz, nell’est del Paese, uccidendo decine di persone. Gli attacchi sono stati compiuti a bordo di veicoli pesanti e i miliziani hanno bruciato una delle chiese più antiche della Siria, a Tal Hermez. La Sana, citando fonti locali, ha riferito anche che l’obiettivo dell’Isis è quello di aprirsi un passaggio, facendo terra bruciata di questi villaggi, per arrivare al confine con la Turchia e facilitare il passaggio di armi e mercenari. Durante gli attacchi, secondo quanto risulta alla Sana, le forze della coalizione sorvolavano la zona presa di mira dai jihadisti senza intervenire.

 

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