L’asse tra Silvio e Matteo ora tormenta il Ncd. Più incerto il futuro di Alfano

10 Feb 2015 10:19 - di Renato Berio

Dopo il riavvicinamento tra azzurri e Lega (un patto circoscritto per ora alle regionali ma che ha come fondamento la promessa di un’opposizione dura al governo Renzi) il premier ostenta sicurezza e afferma che tirerà dritto sulle riforme. Ma certo la cena di Arcore ha avuto immediate ripercussioni tra cui la reazione di Matteo Renzi secondo cui un Berlusconi “salvinizzato” farà guadagnare voti al Pd.

L’incontro Alfano-Renzi

Tra le conseguenze immediate anche  l’incontro tra lo stesso Matteo Renzi e Angelino Alfano, di cui racconta Repubblica in un retroscena. Renzi ha bisogno di un appoggio incondizionato sulle riforme, Alfano ha necessità di dimostrare che l’alleanza con il Rottamatore produce risultati. Ma con Forza Italia con le mani libere dove guarderà l’alettorato di centrodestra? Un cruccio per Alfano, che vuole che Renzi inserisca nell’agenda di governo del 2015 qualche step che possa essere rivendicato come fiore all’occhiello dal Ncd. Invece il premier pensa alla legge sulle unioni civili, sulla quale ad Alfano non resta che porre qualche veto: sulla reversibilità delle pensioni e sulle adozioni.

Quagliariello è risentito

Nell’incontro di Arcore Salvini avrebbe ribadito che un’alleanza con il Ncd alle regionali è da escudere. E la notizia viene commentata così da Gaetano Quagliariello, sempe in un’intervista a Repubblica: Salvini – afferma – “dovrà spiegare anche al suo elettorato perché andiamo bene per sostenere Maroni e Zaia mentre altrove è come se avessimo la lettera scarlatta cucita addosso“. E per il futuro profetizza che “i moderati italiani, se dall’altra parte ci sarà un polo a guida leghista, alle prossime elezioni andranno tutti con il Pd renziano. Sta a noi costruire una proposta alternativa”.

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