L’addio di Barbara Saltamartini ad Alfano: non faccio il cespuglio di Renzi

3 Feb 2015 10:20 - di Redazione

Imbarazzata da molti mesi per l’eccesso di sudditanza del Nuovo centrodestra nei confronti di Palazzo Chigi, Barbara Saltamartini, ex portavoce del partito di Alfano, rompe gli indugi e in una lunga intervista a Libero, spiega le ragioni dell’abbandono. “Sostenere Renzi non è più tollerabile”, dice al termine di un lungo e faticoso faccia a faccia con il ministro dell’Interno (“diciamo che è stato un confronto molto franco e schietto sul piano politico. Il rapporto personale resta invariato”). La Saltamartini, un passato in An e nel Pdl, prima di fare le valigie ribadisce i dubbi già espressi alla vigilia dell’elezione di Mattarella con la conversione alfaniana dalla scheda bianca al voto per l’ex ministro democristiano. Subire il metodo Renzi sul Colle, questo il ragionamento, è stato il colpo di grazia all’indipendenza del Nuovo centrodestra che ” si è comportato come un cespuglio di centro del governo, non come l’embrione di un progetto alternativo”. Che cosa farà non lo dice, ma è chiaro che si sta guardando intorno ed è tentata dall’abbraccio con la Lega di Salvini, unica forza insieme a Fratelli d’Italia, con il vento a favore nel panorama del centrodestra. “Innanzitutto mi prenderò dei giorni di riflessione durante i quali mi confronterò con gli amministratori e i militanti che mi hanno seguito nell’esperienza di Ncd per decidere – prende tempo – l’unica cosa certa è che giocherò nella metà del campo alternativa alla sinistra”. Ma c’è chi giura che sarà l’unica candidata donna del Carroccio alle prossime regionali di primavera.

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