I “Forconi” ci riprovano con un nuovo simbolo: «Renzi siamo di nuovo qui»

3 Feb 2015 17:36 - di Redazione

Si rivede il movimento dei Forconi, che, dilaniato dalle battaglie intestine che hanno dato vita a diversi movimenti, prova a rilanciarsi e presenterà a Roma il suo nuovo simbolo ufficiale in una conferenza stampa all’Hotel Nazionale di piazza Montecitorio, proprio accanto al Palazzo al centro delle loro contestazioni. È  prevista la presenza del siciliano Mariano Ferro, tra i fondatori del movimento.

I Forconi son tornati

Il tentativo è quello di dare vita a una Federazione nazionale, cercando di vincere l’indifferenza in cui naufragò la loro iniziativa. Da tutte le regioni d’Italia – spiega Ferro – ci stringiamo per essere più forti nel contrastare l’indifferenza politica che ci ha abbandonati al nostro amaro destino». Il leader dei Forconi annuncia poi la prima protesta simbolica «Porteremo al Palazzo – anticipa Ferro – una carriola piena di macerie di quell’economia creata da generazioni di onesto lavoro e svenduta a pochi spiccioli nelle aste giudiziarie, o acquistata cash da qualche cinese che non ha regole da rispettare o che certamente non ha gli stessi obblighi fiscali, finanziari e burocratici del medio-piccolo imprenditore massacrato da questo sistema di Stato». Alla protesta, preannuncia Ferro, sarà «presente quell’imprenditoria emblema del massacro. Avremo il piacere – aggiunge-  di comunicare al premier Renzi che “I Forconi’”sono li a due passi da lui, pronti a riorganizzarsi in tutti i sensi».

Renzi, ascoltaci

«Saremmo già contenti – osserva il leader dei Forconi – se si iniziasse a tentare di modificare in meglio quella che è l’unica ed incontrovertibile opposizione sopravvissuta in questo paese nei confronti del Governo Renzi: la realtà». Durante l’assemblea della Federazione Nazionale dei Forconi – si legge in una nota – il leader siciliano Mariano Ferro ribadirà «le misure “sine qua non” proposte al governo a partire dalla moratoria dei crediti degli enti di riscossione come Equitalia, lo stop delle esecuzioni immobiliari e la nascita di una Banca nazionale degli italiani” di proprietà pubblica per il sostegno reale a piccoli e medi imprenditori italiani senza i tassi da usura dell’attuale sistema bancario, immorale e insostenibile».

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