Fini: la destra guardi a Sarzoky, non a Salvini e neppure a Marine Le Pen

27 Feb 2015 13:01 - di Mauro Achille

Matteo Salvini? “Rappresenta una certa idea di destra”. Domani la sua manifestazione in Piazza del Popolo, a Roma, avrà un buon successo soprattutto perché è l’unico soggetto in campo in un contesto “desertificato” come quello della destra. Gianfranco Fini torna a parlare della Lega e della situazione politica. Lo fa dai microfoni di Rainews 24, nel corso della trasmissione “DiMattina”. L’ex presidente della Camera sui riferimenti francesi della destra non ha dubbi. “Se proprio dobbiamo guardare alla destra francese – dice –  allora guardiamo a Nicolas Sarkozy e non a Marine Le Pen“.

I “malesseri reali” da fronteggiare secondo Fini

Una posizione netta, ma non nuova, quella del  fondatore di Alleanza Nazionale, che individua soprattutto in due aspetti i “malesseri reali” da fronteggiare. Il primo riguarda una “Unione Europea che non risponde al 100% alle esigenze nazionali”. Il secondo, una “immigrazione che rischia di essere fuori controllo”. A suo giudizio si tratta di malesseri che “non si curano con gli esorcismi e le stregonerie, ma con la politica”.

Fini: “No a una destra minoritaria”

Qualche giorno fa Gianfranco Fini aveva rilasciato una intervista a Repubblica dove sottolineava analoghi concetti. Con in più una coda velenosa nei confronti di Giorgia Meloni, etichettata come “una costola, una mascotte” di Salvini e di Forza Italia. Toni duri, ritenuti “ingiusti politicamente e umanamente” da Isabella Rauti che aveva ricordato all’ex presidente di An come la leader di Fratelli d’Italia sia l’unica, insieme a Matteo Salvini, che cerca di costruire un’opposizione reale allo strapotere di Matteo Renzi. Per Fini , però,  la posizione di Salvini configura una destra minoritaria, una destra che si nutre di spettri e paure, mentre “il grande club Forza Silvio” è tuttora “piegato agli interessi e agli umori quotidiani di Berlusconi”. Insomma, la destra che lui vagheggia è una destra “maggioritaria di governo, anche quando è all’opposizione”. Una destra che deve partire dalle idee , “non dai vertici di ex colonnelli”.

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