Tra divisioni e veti è caos nel centrodestra. Alle regionali rischio Waterloo

16 Feb 2015 13:41 - di Alberto Fraglia

Le prossime elezioni regionali rischiano di diventare la Waterloo del centrodestra. La guerra per imporre candidature e alleanze, soprattutto nelle due regioni che ancora esprimono un governatore di quell’area politica, come la Campania e il Veneto, sta provocando una confusione abissale. Terreno fertile per gli avversari della sinistra. Autentico dramma per un elettorato già deluso di suo, frastornato e disorientato. Nell’osservare quel che sta accadendo, si ricava netta la sensazione che il centrodestra sia allo sbando e che si stia complicando la vita. Il nocciolo del problema è nel difficile rapporto tra la Lega di Salvini e il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano, ora Area popolare, dopo l”intesa con l’Udc.

Ncd diviso in Campania sul sostegno a Caldoro

Con Forza Italia che, tanto  per non farsi mancar nulla, è alle prese con le fibrillazioni interne, i “Ristrutturatori” di Fitto e un Berlusconi appannato. Procediamo con ordine. In Campania, dove governa Stefano Caldoro, l’unico presidente  di regione rimasto a Forza Italia, Salvini non vuole alleanze con Alfano.  Vorrebbe estrometterlo anche dal Veneto, dove a quanto pare Ncd e la nuova formazione Area popolare sarebbero anche disposte a correre con una lista civica a sostegno di Luca Zaia, il governatore uscente, che è della Lega. Il veto salviniano, ovviamente, si scontra con le minacce del partito di Alfano, pronto a far saltare gli accordi pro-Caldoro in Campania, dove, al contrario del Veneto, Ncd è determinante. Uno spostamento di quest’ ultimo partito a favore del candidato di centrosinistra, complicherebbe ulteriormente la posizione di Caldoro. L’ipotesi non è affatto campata in aria. All’interno di Area Popolare c’è una divisione assai evidente tra chi sostiene Caldoro e chi, invece,, come Gioacchino Alfano e Giuseppe De Mita, guarda al Pd e alle alleanze romane.  Insomma, la sinistra, con ogni probabilità, si vedrebbe regalare su un piatto d’argento anche questa regione.

Nella Lega, la lotta Salvini-Tosi mette nei guai Zaia

Non basta. L’evoluzione del quadro politico generale e la disgregazione del centrodestra si sta colorando di un altro particolare. In  Veneto, anche un governatore che gode del favore dei pronostici come Luca Zaia sta entrando nel tritacrane delle lotte intestine alla Lega. Flavio Tosi, sindaco di Verona, in lotta con Salvini minaccia ogni giorno che Dio manda di presentarsi alle urne con una propria lista. Come se non bastasse, anche nelle altre regioni il centrodestra si sta esercitando nell’arte del conflitto e delle divisioni. Non che a sinistra sia tutto rose e fiori. Almeno, però, su quel versante la partita dei governatori sembra delinearsi senza eccessivi sbandamenti e rotture.  E laddove , come in Liguria, le primarie hanno provocato ferite profonde (ricordate la reazione di Cofferati?) e aperto una frattura, il centrodestra non ne approfitta. Si sa che divisi si perde. Ma le lezioni del passato sembrano non essere servite a nulla.

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