Non c’è posto in Rianimazione: una neonata muore in ambulanza

12 Feb 2015 15:52 - di Guglielmo Federici

Una neonata è morta in un’ambulanza privata che la stava trasferendo da Catania, dove non c’era nessun posto disponibile in Rianimazione pediatrica, a Ragusa. La piccola era venuta alla luce con  gravi crisi respiratorie. Ma nei tre ospedali catanesi deve è presente la Terapia intensiva pediatrica-  il Garibaldi, il Santo Bambino e il Cannizzaro- nonc’era un posto disponibile per accogliere la piccola. L’unico ospedale della Sicilia orientale che ha risposto all’appello è stato quello di Ragusa. Ma la piccola è morta durante il trasporto.

Nulla da fare per la neonata

Un altro episodio di malasanità che lascia rabbia e dolore, sul quale la Procura di Ragusa ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità mediche e sulla disponibilità di strutture cliniche non adeguate a Catania o nelle province più vicine. Indaga la polizia di Stato.  Secondo una prima ricostruzione, la neonata sarebbe entrata in crisi respiratoria dopo il parto, avvenuto regolarmente in un clinica privata di Catania. Nella sala erano presenti, tra gli altri, il ginecologo di fiducia della donna, un anestesista, un rianimatore e un neonatologo. I medici si sono accorti subito della gravità del quadro clinico della piccola e hanno contattato le Unità di trattamento intensivo neonatale (Utin) di Catania per trasferire d’urgenza la piccola paziente. Ma erano tutte tragicamente piene, senza disponibilità di posti.

Il viaggio drammatico

 

Dopo Vizzini, e in territorio della provincia di Ragusa, prima dell’alba, la piccola paziente ha avuto una violenta crisi. I medici a bordo dell’ambulanza hanno tentato di rianimarla, ma la neonata è morta. All’ambulanza sarebbero a quel punto giunte le indicazioni di portare il piccolo corpo nell’ospedale di destinazione, a Ragusa. La salma è stata trasferita nell’obitorio del “Paternò-Arezzo”. I medici presenti sull’ambulanza, su delega del sostituto procuratore di Ragusa, Serena Minicucci, sono stati sentiti dalla polizia di Stato, come persone informate sui fatti. Il magistrato deciderà se disporre l’autopsia. Intanto a Catania, dopo la denuncia di familiari della piccola deceduta ai carabinieri, la Procura ha aperto un’altra inchiesta, per gli atti d’urgenza, disponendo il sequestro della cartella clinica nella casa di cura.

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