Bencini (ex M5S): «La mia diaria spesa in farmaci antivomito contro Grillo»

12 Feb 2015 17:22 - di Gabriele Alberti

I soldi della diaria? Spesi «per la sopravvivenza», per acquistare farmaci “salva-vita”, quelli «anti-vomito» per intenderci. L’ironia (ma non troppo) dilaga nelle parole dell’ex senatrice del M5S Alessandra Bencini, espulsa da Grillo tempo fa, ora intervistata a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio2, con riferimento alle parole di Roberto Fico, il quale aveva sostenuto che i fuoriusciti dal partito avessero preso questa decisione solo per tenersi i soldi della diaria.

M5S, clima da mobbing

La risposta della senatrice fornisce uno spaccato “clinico” niente male del clima che si respira nel partito di Grillo. «Gran parte dei soldi li ho spesi per comprare dei farmaci quando ero nel M5S, per poter sopravvivere all’entourage che c’era all’interno». Ecco i soldi della diaria a che sarebbero serviti. “E che tipo di farmaci avrebbe preso?”, le chiedono Lauro e Sabelli Fioretti. «Antiemetici, ossia i farmaci per non aver il rigurgito, insomma per non vomitare». Esagerata. Mica tanto, risponde Bencini, questi farmaci servivano eccome, «per il lavaggio psicologico che c’era. Il mobbing parlamentare ancora non è stato inventato come termine ma potremmo inserire anche questo».

Bencini: «Mai con il Pd»

Chi le faceva questo mobbing? «Accadeva molto tra di noi. Una cosa che ha dato subito fastidio era quando andavamo alle riunioni. Se si proponeva un’idea, se questa coincideva con quella che doveva esser quella finale, bene, altrimenti nasceva una gazzarra». La diaria la prende ancora o la restituisce? «Io la rendo a delle onlus», risponde. Quindi a differenza di quanto detto da Roberto Fico, lei i soldi li restituisce. «Sì. A Firenze si direbbe che Fico dice delle belle …ate». Alla Bencini – che ora è nel Gruppo Misto viene chiesto –  se prevede un suo futuro ingresso nel Pd. Risposta secca: «Non credo proprio».

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