“Avete un fiammifero?”. Bufera per la frase del parroco rumeno sugli zingari

20 Feb 2015 17:17 - di Eleonora Guerra
padre marcello

Non un commento razzista, ma un modo per avvertire i parrocchiani che così si gettava benzina sul fuoco.  Padre Marcello, parroco a Tirrenia, vicino Pisa, ha spiegato così il suo post su facebook in cui, rispondendo alle ansie di una parrocchiana per la presenza di rom in zona, ha scritto «Avete un fiammifero?».

La giustificazione di padre Marcello

La vicenda, riporta da La Nazione, ha suscitato imbarazzo e scalpore, con tanto di intervento della Polizia municipale, che ha fatto un sopralluogo al Parco di Ciclilandia, dove si pensava si trovassero i rom, e ha sentito il sacerdote di origine rumena, che intanto era stato segnalato per razzismo. «I nostri frati, nel mio Paese, lavorano nei centri di accoglienza e accanto agli zingari», ha detto padre Marcello a La Nazione, aggiungendo di non avere nulla da rimproverarsi perché «non ho scritto niente di male né di razzista. Ognuno capisce quello che vuole e può fraintendere». Ad alimentare le polemiche è stata soprattutto la risposta di uno dei suoi contatti, che ha assicurato «Marcello, per la benzina offro io….». I post poi sono stati subito cancellati, ma il caso è montato lo stesso, tanto da arrivare alla polizia e alle cronache. Complice, c’è da dire, il clima di allerta che vige in paese, dove la possibilità di un insediamento rom abusivo, sebbene non di grande entità (si è parlato di due o tre famiglie), ha provocato allarme e tensione tra i cittadini.

Cittadini preoccupati per l’insediamento di zingari

«Sono arrabbiata e ho molta paura per noi e per i nostri bimbi», è stato lo sfogo di una parrocchiana da cui tutto ha avuto inizio e a cui le prime risposte sono state del tenore «barricate, rivoluzione, si cacciano alla svelta». È stato dunque in questo contesto che è arrivata la risposta del parroco, che però, a quanto pare, ha sortito effetti opposti alle intenzioni. Un aspetto positivo in questo equivoco, comunque, sembra esserci stato, perché l’intervento della polizia ha portato a scoprire che nella recinzione di Ciclilandia c’era un grosso buco, evidentemente usato per introdursi nell’area che è abbandonata. E a confermare, dunque, che gli allarmi dei parrocchiani non erano poi del tutto campati per aria. Resta da vedere, a questo punto, se e quali saranno le misure che vorrà adottare l’amministrazione, cui è anche stata rivolta una interrogazione dal consigliere comunale Giovanni Garzella di Forza Italia: «Chiedo cosa pensa di fare l’amministrazione comunale affinché questa possa ritornare un’area di svago, come lo è stata per tanti anni addietro, per tanti bambini e ragazzi».

 

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