Addio al dottor Spock di “Star Trek“: è morto a Los Angeles Leonard Nimoy

27 Feb 2015 19:09 - di Redazione

È morto all’età di 83 anni l’attore Leonard Nimoy, il celebre dottor Spock, primo ufficiale della nave stellare Enterprise della serie di fantascienza anni’60 Star Trek. Nimoy soffriva da tempo di una gravissima malattia polmonare, la broncopneumatopatia cronica ostruttiva che blocca progressivamente il flusso di ossigeno ai polmoni. Il tutto nonostante avesse smesso di fumare oltre 30 anni fa. Lo aveva annunciato su Twitter lo stesso Nimoy a febbraio del 2014 commentando: «comunque troppo tardi».

Dottor Spock, addio

Nimoy era stato ricoverato in gravi condizioni pochi giorni fa a Los Angeles ma le sue condizioni erano ormai precarie. Ora l’unico protagonista della storia rimasto in vita è il capitano Kirk, William Shatner. L’ultima sua interpretazione è stata nel 2013 nell’ultimo film della saga Star Trek: In to the darkness. Prima del suo successo con Star Trek, Nimoy aveva recitato in più di cinquanta film o serie tv. Ricoprì il ruolo di un sergente dell’esercito nel thriller fantascientifico Assalto alla Terra (Them!) del 1954 e fece una comparsa come “Sonarman” in due episodi della serie bellica The Silent Service del 1957-1958, ispirata a un fatto realmente accaduto nella sezione sommergibili della Marina degli Stati Uniti. In seguito alla cancellazione della serie originale di Star Trek, Nimoy si unì immediatamente al cast della serie spionistica Missione impossibile, che stava cercando un rimpiazzo per Martin Landau.

Le sue biografie

Il suo pubblico amava l’ identificazione totale tra l’attore e il dottor Spock, dal quale Nimoy tentò, in qualche modo, di “separarsi”: un destino sul quale lui stesso ha riflettuto non poco, come dimostrano le sue due autobiorafie pubblicate a distanza di vent’anni l’una dall’altra. Prima I am not Spock, nel 1975, che mise in fibrillazione i fan e gli attirò addosso anche qualche critica. Perché se sei il volto della fantascienza, non puoi appendere la maschera “al chiodo”. Neanche per il tempo di un titolo. E allora, nel 1995, ecco I am Spock. Colpo di genio: conteneva una lettera dell’illustre mezzo vulcaniano allo stesso Nimoy, con sentite lamentele per la scelta illogica nelle titolazioni.

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