Vittorio Feltri scrive al Papa: «Sono orgoglioso di essere un coniglio»

21 Gen 2015 11:54 - di Valeria Gelsi

Anche Vittorio Feltri interviene nel dibattito suscitato dall’ammonizione di Papa Francesco sul fatto che «essere buoni cattolici» non significa «essere come conigli». Alle parole del Pontefice sulla «paternità responsabile» Feltri risponde con una lettera aperta su il Giornale, intitolata «Caro Papa, sono orgoglioso di essere un coniglio».

Lo «sconcerto» di Feltri

Feltri si dice «sconcertato» per il monito di Bergoglio. C’è la sua esperienza di «coniglio» che ha fatto quattro figli alla base della presa di posizione, che viene accompagnata da una premessa: «Non credente, sono persuaso che la parola della Chiesa sia importante per gran parte dell’opinione pubblica». Quindi, provando a indossare «i panni del fedele», il giornalista ricorda che «per decenni e decenni i preti hanno tuonato in favore della procreazione illimitata», mentre il controllo delle nascite era considerato «roba da laici incalliti».

La gioia di una famiglia numerosa

Differenze che, secondo il giornalista, sono saltate con le parole di Papa Francesco, il quale ha «abrogato o quanto meno corretto» l’insegnamento proposto dalla Chiesa. «Il cattolicesimo – scrive Feltri – si abituerà al nuovo corso». Anche l’editorialista si dice «favorevole al controllo delle nascite», anche se, aggiunge, «confesso di non aver affatto controllato quelle che avvenivano in casa mia. Quattro figli, pur con l’attenuante di due gemelli, sono un bel numero». «Non è stato facile crescerli, ma neppure troppo difficile», prosegue Feltri, raccontando la gioia sua e della moglie e concludendo con un messaggio al Pontefice: «A Papa Francesco, che non ha avuto marmocchi, dico con stima: non sa che cosa si è perso».

La spiegazione di Avvenire

Solo en passant, però, Feltri si sofferma su uno dei temi che riguardano il mettere al mondo i figli e che entrano invece nel ragionamento della Chiesa sula paternità responsabile: quelle che Avvenire, in un articolo sulla questione, indica come le «condizioni fisiche, economiche, psicologiche e sociali» in cui i figli messi al mondo cresceranno. Condizioni che il giornalista e la moglie hanno potuto garantire al meglio ai propri figli, visto che «per fortuna in famiglia non mancavano i mezzi per soddisfare esigenze alimentari, scolastiche, eccetera».

L’equivoco sui «tre figli»

Inoltre, come molti altri, Feltri non ha fatto alcun riferimento alla notazione dolente del Papa sul numero “ideale” di bambini: «Tre è il numero dei tecnici per mantenere la popolazione, e quando succede questo accade quello che accade in Italia: che nel 2014 non ci saranno più i soldi per i pensionati», ha detto Bergoglio, spiegando anche che quel numero «fa soffrire».

 

 

 

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