Tsipras parte col piede destro: patto col nazionalista Kammenos

26 Gen 2015 11:40 - di Guido Liberati

«Il partito Greci Indipendenti sosterrà il governo che sarà formato dal presidente incaricato Tsipras. Da questo momento il Paese ha un nuovo governo». È quanto ha dichiarato Panos Kammenos, il leader del partito Greci Indipendenti (Anel, di destra) uscendo dall’incontro di un’ora avuto con Alexis Tsipras.  Avendo ottenuto 149 seggi, due in meno della maggioranza assoluta, il leader di Syrizia ha bisogno dei voti della formazione di destra anti-Memorandum Greci Indipendenti, che può contare su 13 seggi. Il partito nazionalista Anel è nato da una scissione di Nea Demokratia di Samaras nel 2012, quando il premier non si oppose al piano di salvataggio della Troika. Da allora il partito guidato dal 49enne Kammenos, ha continuato a fare campagna elettorale puntando sulla netta opposizione all’immigrazione selvaggia e al multiculturalismo.

Kammenos, un liberista contro il multiculturalismo

Alla vigilia delle elezioni Kammenos aveva premesso che l’allenza con Tsipras era possibile solo in base alla loro posizione comune contro la Troika. I due partiti, ha risposto in campagna elettorale il leader del partito nazionalista «hanno una posizione comune circa il debito del Paese ma divergenze su altre questioni di interesse nazionale». Greci Indipendenti condivide infatti con Syriza una totale avversione al Memorandum tra troika e il precedente governo, ma le sue posizioni sono liberiste sui temi economici e nazionaliste e di lotta dura all’immigrazione clandestina, come pure a ogni multiculturalismo. Posizioni che potrebbero creare problemi a una eventuale maggioranza al di fuori della rinegoziazione del debito con la Ue.

La denuncia contro Kammenos del 2013

Nel settembre del 2013 Kammenos, ex ministro della Marina mercantile nei governi di centrodestra di Costas Karamanlis, era stato indagato dalla magistratura di Salonicco perché, parlando a una  manifestazione del suo partito, aveva incitato i partecipanti a linciare Christos Pachtas, il sindaco di Aristoteli (nella penisola Calcidica, Grecia del Nord), «corresponsabile» a suo parere dell’inquinamento delle falde idriche della zona provocate dagli scavi di una compagnia mineraria. «Pachtas – aveva detto Kamenos probabilmente senza rendersi conto che qualcuno stava registrando il suo discorso – non deve essere più in grado di circolare liberamente per le strade. Andate a linciare Pachtas e io sono con voi». Nell’agosto del 2012, Kammenos era finito al centro di un altro scandalo. In quel caso in un’inchiesta sul nepotismo dei politici, per avere fatto assumere il cugino in un ente pubblico.

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