Toti: «Renzi chi? Tardivi i suoi appelli». Forza Italia sul piede di guerra

30 Gen 2015 19:49 - di Corrado Vitale

Forza Italia sul piede di guerra. Giovanni Toti respinge al mittente  l’apello ecumenico del premier. «Renzi chi?», risponde beffardo ai cronisti. E poi aggiunge: «Avremmo voluto un nome condiviso ma il Pd ha rotto il patto e questo appello di Renzi è tardivo. Non siamo stati noi ad interrompere il metodo. L’appello di Renzi non inficia il ragionamento fatto per il quale voteremo scheda bianca». il premier – è questo il ragionamento del consigliere politico di Berlusconi –  fa il presidente con una terza maggioranza. Si tratta di una vittoria della sinistra del Pd che ha sempre osteggiato Renzi sulle misure economiche e sul percorso delle riforme.

L’appello del premier

Ma ecco che cosa aveva detto il premier:  su Sergio Mattarella «auspico si determini la più ampia convergenza possibile per il bene comune dell’Italia». Finite le prime tre votazioni, «siamo arrivati al momento chiave». Siamo di fronte alla «concreta possibilità che una personalità autorevole e stimata da tutti, un servitore dello Stato come Sergio Mattarella, diventi il presidente della Repubblica con un voto ampio di settori della maggioranza e dell’opposizione parlamentare». «Non è – sottolinea Renzi – una questione che riguarda un solo partito: la scelta del Capo dello Stato interpella tutti, senza distinzioni».

Niente Aventino

Niente Aventino: i grandi elettori di Forza Italia non usciranno dall’Aula.  A ribadirlo sono i capigruppo Paolo Romani e Renato Brunetta: «Come deciso ieri con Silvio Berlusconi e approvato all’assemblea dei grandi elettori confermiamo che dalla quarta votazione Forza Italia voterà scheda bianca». È una decisione che arriva dopo una giornata tormentata di incontri, riunioni, dichiarazioni. A spuntarla è Raffaele Fitto, che aveva fatto un fuoco di sbarramento contro l’ipotesi che i parlamentari azzurri non partecipassero al voto, ventilata fin dalla mattinata.

«Ennesimo autogol»

«Leggo di ipotesi  aventiniane – aveva detto l’esomente pugliese – su cui esponenti del mio partito starebbero riflettendo. Sarebbe un ennesimo autogol. Tutto si può fare, e ogni ipotesi può essere legittimamente discussa: votare scheda bianca, votare un altro candidato. Ma non partecipare è un atto senza senso sotto il profilo dell’opportunità e della ragionevolezza». Secondo alcune indiscrezioni, Fitto era comunque intenzionato a disobbedire ai vertici in caso di Aventino, per poi, come sostengono i più maligni, indicare  ai suoi di offrire un “aiutino” a Mattarella? Di qui alla quarta votazione possono arrivare altre sorprese.

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