Suora partorisce nel Maceratese, dal convento poche e incerte notizie

23 Gen 2015 20:55 - di Redazione

Una suora o novizia straniera, del Burundi o della Bolivia non si sa, si presenta in ospedale con un forte mal di pancia. I medici del pronto soccorso avvisano il reparto di Ostetricia, e poco dopo la donna mette al mondo un bel bambino, che sembra sia intenzionata a tenere con sé, abbandonando le Sorelle missionarie dell’Amore del cuore di Cristo che a giugno l’avevano accolta nel loro convento. È ancora un po’ misteriosa la storia di questa neo mamma, la seconda suora dal 2011 a partorire un figlio in un ospedale delle Marche, dopo la congolese violentata all’estero da un prete che a Pesaro mise al mondo una bambina.

Si rincorrono indiscrezioni e smentite

Per tutto il giorno a San Severino Marche si rincorrono indiscrezioni e smentite, mentre l’ospedale ‘Bartolomeo Eustachio’ alza un muro di silenzio a difesa della privacy della puerpera, dimessa già l’altro ieri. In un primo tempo pare si tratti di una suora di clausura, ma la Madre Abbadessa del Monastero di Santa Chiara, Rosella Mancinelli, smentisce ”in modo categorico che la vicenda riguardi una sorella clarissa della comunità o consorelle di monasteri della zona”. Poi si apprende che la donna è ospite del convento delle Sorelle missionarie. Al telefono della struttura una voce femminile risponde con difficoltà ai giornalisti: ”Non è una suora ma una ragazza che stiamo aiutando”. Ma la domanda se la mamma abbia o meno preso i voti cade nel vuoto, e l’interlocutrice riattacca la cornetta. Qualunque sia la verità, nella Pediatria dell’ospedale di Macerata è festa per un bambino in buona salute, sottoposto ad accertamenti solo perché la madre ha attraversato una gravidanza tutta in salita: non si sa se anche in questo caso frutto di una violenza, sicuramente senza supporti medici specialistici durante i mesi di gestazione.

 

Commenti

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  • Giuseppe Forconi 12 Marzo 2018

    Cosa c’e’ di male? Quello che invece c’e’ di male e’, che sarebbe ora che preti e monache si sposassero, finirebbero cosi’ tutte queste storie e sotterfugi e la fine della pedofilia del clero. Direbbe Toto’ ” Ma siamo uomini o caporali ?” Dio ci ha fatto tutti uguali con i stessi desideri non vedo perche’ chi rappresenta la chiesa non debba godere di una famiglia. Cosa mi rappresentano questi inutili voti di castita’? Per poi fare le stesse cose celati nell’ombra. Don Francesco prima che lei si ritiri dal mandato papale, emani questa meravigliosa regola e vedra’ che il clero aumentera’ perche’ se di vocazione si parla, questa non manchera’, anzi….