Rassegna stampa. Ecco i dieci articoli che oggi la destra deve leggere

22 Gen 2015 11:16 - di Redazione

La riforma elettorale, la successione a Giorgio Napolitano, la possibile ricomposizione del centrodestra e le fibrillazione tra le file democratiche e l’allarme dei Servizi per l’imminente apertura dell’Expo di Milano: questi gli argomenti più forti che emergono sfogliando i principali quotidiani di oggi.

Il Giornale

1) “Sì alla lista unica insieme, ma Berlusconi molli Renzi” (pag. 7)

Ignazio La Russa, in una lunga intervista, conferma l’auspicio di una riunificazione del centrodestra a condizione che il Cavaliere molli il premier. Il fondatore di Fratelli d’Italia spiega: «Mi trovo in difficoltà perché ho chiesto più volte un’interlocuzione permanente, ma finora ho parlato al vento». Forza Italia deve fare una scelta di campo «adesso» non quando si voterà, dopo che si è accordata con il Pd sulla legge elettorale.

2) “Non possiamo cancellare il passato ma la strada ora non è più in salita” (pag. 4)

Maurizio Lupi si dice possibilista su una prossima pace tra Ncd e Forza Italia. Ma – chiarisce – senza fare finta che non sia accaduto nulla. «Dobbiamo iniziare a individuare proposte comuni per lavorare insieme. L’occasione giusta è la presidenza della Repubblica. È necessario – spiega il ministro per le Infrastrutture – ricostruire entro il 2018 un’area e una proposta politica comune».

Il Messaggero

3) “Summit dei ribelli Ps: pronti a giocare la carta Finocchiaro” (pag. 4)

Alla riunione della minoranza interna al Pd, reduce dalla batosta presa in Senato sulla legge elettorale, si conferma la linea dura anche sul successore di Napolitano. «Non voteremo un candidato frutto del patto con il Nazareno – fa sapere Bersani – se il segretario vuole puntare su Anna (Finocchiaro, ndr) deve prima chiederci scusa».

4) «La Francia è ancora sotto choc ma difenderemo la nostra libertà» (pag. 11)

Rachida Dati, europarlamentare e fedelissima di Nicolas Sarkozy, in un’intervista a tutta pagina di Maria Latella fa il punto a dieci giorni dall’attacco terroristico a Charlie Hebdo. «Servono nuove misure per la sicurezza, abbiamo bisogno di specialisti capaci di capire in tempo quali siano i soggetti più pericolosi». E si dice d’accordo con la frase del Papa sul rispetto delle religioni.

La  Repubblica

5) “Expo, allarme dei Servizi: cerimonia di apertura 10 volte più a rischio del G8 di Genova” (pag. 22)

In vista del primo maggio, giorno dell’inaugurazione di Expo 2015, i Servizi di sicurezza lanciano l’allarme di una pericolosa mobilitazione di antagonisti di massa. Gli 007 temono una capacità di interdizione e di danneggiamento «dieci volte superiore a quella del G8 di Genova nel 2001», durante il quale perse la vita Carlo Giuliani.

6) “Ferrara dà l’addio alla direzione del Foglio: «Cerasa al mio posto» (pag. 7)

Dopo 19 anni, ospite delle “Invasioni Barbariche”, Giuliano Ferrara annuncia la staffetta con Claudio Cerasa, caporedattore politico, al timone del quotidiano. «Renzi ha ragione – dice ironico l’Elefantino – largo ai giovani. Non credo comunque di rottamarmu, l’avrei fatto comunque anche se a Palazzo Chigi ci fosse Giuliano Amato».

Corriere della Sera

7) «Senza di noi non c’è maggioranza». Berlusconi avverte i fittiani…  (pag. 10)

Ancora una volta Silvio Berlusconi spiazza tutti e fa il nome di Antonio Martino come candidato di bandiera alla successione di Napolitano. Smentito l’accordo – annunciato da Angelino Alfano dopo l’incontro con il Cavaliere – di non fare nomi annunciando solo l’intesa tra Forza Italia e Area popolare (Ncd e Udc) per una candidatura comune al Colle. L’ex premier invece annuncia di votare Martino ai primi tre scrutini, «poi cercheremo un accordo con Renzi».

Il Fatto Quotidiano

8) “La lobby delle assicurazioni ha un nuovo amico: Matteo” (pag. 8)

La bozza del disegno di legge Concorrenza su cui sta lavorando il governo sembra scritta dall’Ania, la Confindustria delle assicurazioni. Secondo il documento in possesso da Il Fatto Quotidiano al ministero dello Sviluppo «hanno svuotato i cassetti di vecchie norme già respinte dal Parlamento».

La Stampa

9) “La vittoria di Silvio (e di Marina) (pag. 1)

Secondo il retroscena di Michele Brambilla dietro la resurrezione di Silvio Berlusconi, oggi indispensabile per le riforme, ci sarebbe lo zampino della primogenita Marina. «Il presidente – disse Marina Berlusconi alla fine del 2011 – è stato rovinato più dai suoi falchi che dalla sinistra». Cioè quelli, oggi perdenti, che lo hanno sempre istigato allo scontro e che anche ora avrebbero voluto rompere con Renzi.

Il Tempo

10) “Una Bolognina? No, solo degenerazione” (pag. 4)

In un’intervista a tutto campo Achille Occhetto, segretario del funerale al Partito comunista, attacca ad alzo zero Matteo Renzi e striglia la minoranza Dem. «L’addio al Pci fu una svolta storica. Questa di Renzi è solo una mossa tattica dettata dall’opportunismo».

(a cura di Gloria Sabatini)

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