Occhio ai computer di casa: gli hacker adesso pretendono il riscatto

21 Gen 2015 19:23 - di Tano Canino

Occhio ai computer di casa. E pure al vostro iphone. Perché potrebbero sequestrarli. Un sequestro di computer, avete letto bene. Questo nuovo anno potrebbe caratterizzarsi non solo per l’aumento delle truffe informatiche, ma anche e soprattutto per una nuova e più redditizia forma di criminalità. Dai sequestri di persona stiamo infatti passando a quelli dei computer. E non è per niente uno scherzo. Purtroppo. Qualcuno potrebbe riuscire ad infettare il nostro computer di casa e, quindi, chiederci un riscatto perché si possa nuovamente utilizzarlo. Insomma, paga o il virus distruggerà il pc. Attenzione perciò ai messaggi ricevuti in posta elettronica, soprattutto quelli anonimi o di provenienza farlocca e anche a ciò che si clicca in rete.

I trojan pronti a far man bassa di dati

Non è il caso di prenderla sottogamba: perché é quanto sta già avvenendo in altre parti del mondo. A cominciare ovviamente dagli Usa. Per le immensità nascoste della rete si aggirano proprio in questo momento frotte di trojan, ovvero di speciali virus pronti a fare man bassa dei dati più riservati e delle documentazioni più private o segrete che ognuno di noi custodisce nel computer di casa. In sostanza, tutto quel che è stato archiviato e conservato nel computer può essere attaccato e criptato da questi agenti killer. Trojan che, di solito,  arrivano nel computer grazie ad allegati fasulli di posta elettronica o alla navigazione a luci rosse. Cosicché, successivamente, il malcapitato utente potrebbe essere raggiunto da una serie di messaggi che lo avvertono di quanto accaduto e l’invitano al tempo stesso a pagare un vero e proprio riscatto. Pena la distruzione di tutti i dati sensibili. Riscatto in denaro, naturalmente, da sborsare mediamente nei tre giorni successivi al “sequestro” del personal.

un riscatto che si paga in bitcoin

Una richiesta che all’incirca fa 500/600 euro a computer (quando si tratta di utenze private) e che, almeno per ora, pare sia da pagarsi in bitcoin, quella strana moneta elettronica che, però, ha il pregio di garantire un assoluto anonimato. Certo, anche adesso che scriviamo pensiamo sia qualcosa di inverosimile. Ma purtroppo è tutto vero. E non solo: il grave è che sta già accadendo in parecchie altre parti del mondo. Della questione se ne è occupato Focus tech.it e “Repubblica” con un pezzo di Riccardo Luna: «Tenetevi forte perché il 2015 nel digitale sarà anche l’anno dei sequestri di computer», ha spiegato rilevando che, solo negli Stati Uniti, negli ultimi due giorni è stata «sequestrata una radio in Michigan e presi in ostaggio tre studi legali in British Columbia».

http://focustech.it/paga-virus-distruggera-pc-gli-hacker-chiedono-riscatto/     

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