E nel Mattarella day ecco che Passera ripresenta Italia Unica

31 Gen 2015 20:51 - di Tano Canino

Giornata più sbagliata non avrebbe potuto trovarla. Incurante della quasi certezza dell’elezione del presidente della Repubblica, cosa poi effettivamente avvenuta, Corrado Passera aveva deciso che la Convention della sua creatura politica Italia Unica avrebbe dovuto essere per oggi: e così è stato. Assemblea dalla quale si è fatto ovviamente acclamare presidente. Ma che certo come veicolo di conoscenza per il grande pubblico è stato un disastro. Un flop annunciato.

Sarebbe bastato chiedere in casa

Nè poteva essere diversamente. Per il più ovvio dei motivi: data sbagliata, riflettori assenti. Eppure solo per chiedere consiglio non avrebbe dovuto andare lontano: l’ha pure sposata una che si è occupata di uffici stampa. Sarebbe bastato chiedere consiglio alla consorte, Giovanna Salza, e forse avrebbe capito che optare per un’altra data era cosa buona e giusta. Ma evidentemente Corrado Passera è un tipo cocciuto. Oppure è presuntuoso. O entrambe le cose. Uno almente certo della sua capacità di saper veicolare e trasmettere il messaggio politico che non ha voluto posticipare l’evento. Evento che perciò si è svolto in un albergo della Capitale, proprio nelle ore in cui tutti i paparazzi e tutte le telecamere disponibili erano alla caccia di Sergio Mattarella, dei luoghi della sua vita quotidiana, dei familiari, di amici, di conoscenti e quant’altro avrebbe potuto essere utile a confezionare servizi e profili per ogni sorta di quotidiano, di televisione, di siti web.

Ex ministro di Monti

Nella sala del grande albergo romano, quello che fu un rampante banchiere e poi ministro dello Sviluppo Economico del governo Monti, ha spiegato, con chiaro sprezzo del ridicolo – forse fidando sul silenzio assoluto che avrebbero prodotto le sue parole – di voler andare a conquistare il consenso del frantumassimo popolo di centrodestra. Anche se non ha spiegato bene come, lasciando parecchia perplessità tra i circa duemila astanti che, udite udite, stavano seduti in sala in rappresentanza di circa tremila iscritti. Insomma, visto che è sabato, sarebbero potuti venire tutti insieme alla scampagnata. Parole forti, Determinazione e grinta. Sorrisi e saluti. Omaggio al nuovo presidente della Repubblica e vai con l’Inno di Mameli. Domani sarà tutto dimenticato.

 

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