Le moschee come le chiese? Pisapia insiste. Allora è bene spiegargli che…

12 Gen 2015 17:23 - di Mariano Folgori

Le moschee non sono l’equivalente delle chiese cristiane nel mondo islamico. Non sono cioè  solo dei luoghi culto, sono anche dei centri di organizzazione e di propaganda politica. Nonostante ciò, Pisapia insiste nella follia del bando per la costruzione di tre nuove moschee a Milano. E non pare sentire ragioni.  Va avanti come un caterpillar, anche se crescono  la perplessità nella società civile e nella politica, soprattutto, come è naturale, dopo il massacro di Parigi e dopo le rivelazioni sull’Italia come possibile nuovo bersaglio dei terroristi islamici.

L’“ineffabile” assessore

Quando non è lui a esternare in politically correct, ci pensano i suoi collaboratori. Ecco cosa dice ad esempio l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino:  «Il nostro obiettivo resta avere luoghi di culto come case di vetro». Così il “serafico” assessore  risponde alle preoccupazioni contenute nell’interrogazione parlamentare del deputato di Scelta Civica, Stefano Dambruoso.«’Condivido il ragionamento di fondo dell’onorevole Stefano Dambruoso sul tenere alta la guardia in vista della realizzazione di luoghi di culto a Milano – spiega l’assessore che gestisce la partita -. Siamo disponibili e interessati ad incontrare lui e tutti coloro che vorranno darci informazioni. Con le diverse Istituzioni svilupperemo proposte, incontri ed approfondimenti ad hoc». Moschee come case di vetro? L’assessore Majorino farebbe bene a sapere che non sono pochi gli imam che ammettono di non poter controllare tutto quello che avviene nelle loro moschee.

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