Follia a Catanzaro, al no global Caruso la cattedra in Sociologia: è bufera

12 Gen 2015 20:01 - di Antonella Ambrosioni

L’Università di Catanzaro gli ha affidato la cattedra di Sociologia, ma in molti hanno alzato barricate contro questa soluzione inverosimile. Si tratta dell’ex no-global Francesco Caruso, storia politica e personale certo paradossale per un incarico di quel genere. Inchieste, accuse, processi, assoluzioni, prescrizioni. È stato il leader del movimento no global del Sud Italia. Quindi, anche parlamentare con Rifondazione comunista, noto per il suo atteggiamento antagonista, divisivo, le sue frasi e le sue iniziative sopra le righe. Non stupisce che abbia lasciato basiti e irritati la scelta dell’Università Magna Grecia a fronte di questo curriculum che fa trasecolare rispetto ai canoni che solitamente sono sottesi alla nomina dei docenti universitari che diventano un punto di riferimento, un simbolo, per gli studenti che lo seguono.

Definì «assassino» di Biagio

Contro l’assegnazione della cattedra a Caruso è intervenuto il presidente del consiglio comunale di Catanzaro, Ivan Cardamone, ed il segretario del Coisp, il sindacato di Polizia della Calabria, Giuseppe Brugnano. Quest’ultimo aveva fatto riferimento ad una «nomina francamente inspiegabile che ci indigna e ci preoccupa per la ricaduta che potrebbe avere sugli studenti». A favore di Caruso è sceso in campo il soccorso rosso della Cgil secondo la quale gli «attacchi di cui è stato oggetto Francesco Caruso manifestano chiusura culturale e concezioni di destra e illiberali». Una povera vittima, insomma, cosa ci tocca sentire per uno che nel 2007 definì «assassini» Di Biagio, ucciso dalle Br  e Treu, senza minimamente pensare alle ricadute sociali delle sue parole. E ora lo fanno professore…. Il no global Caruso ha una lunga serie di precedenti penali a suo carico, che vanno dall’associazione sovversiva e cospirazione contro lo Stato alla rapina, dall’aggressione a un poliziotto all’interruzione di pubblico servizio. Sicuramente una persona divisiva che senso dell’equilibrio e dell’opportunità avrebbero fatto meglio a non promuovere a un ruolo così alto. Anche i componenti del direttivo dell’Associazione Nazionale Sociologi ha stigmatizzato il loro mancato coinvolgimento nella scelta e si sono chiesti come mai «sono stati utilizzati i criteri di scelta che allo stato attuale promuovono la cultura senza promuovere l’esempio». 

Un “sovversivo” in cattedra

Aggiunge ii Coisp: «Siamo contenti se l’ex no global Francesco Saverio Caruso si possa essere convertito ai principi costituzionali dello Stato democratico, anzi, chiunque può redimersi, ma allora lo dica pubblicamente». in particolare, gli è stato chiesto di «prendere assolutamente le distanze da due gravi posizioni che lo stesso ha assunto in passato». «Per prima cosa Caruso prenda le distanze dal sentirsi “sovversivo a tempo pieno”, come lui stesso si definì dopo le lezioni politiche del 2008 – ha affermato il Coisp – quindi si rimangi affermazioni di assoluta gravità, quale quella di definire assassini Marco Biagi e Tiziano Treu, così come sostenuto da lui nel 2007». Secondo Brugnano, infatti, «non ci risulta che Caruso abbia mai cambiato linea rispetto a queste impostazioni, ma saremmo ben felici di sapere che nulla ha più a che fare con un mondo collegato ad episodi che hanno mirato alla sovversione dell’ordine dello Stato italiano. L’eventuale sua folgorazione sulla via di Damasco – conclude – sarebbe l’unico modo perché uno così possa avere i titoli per insegnare in una università italiana. Perché non è solo un problema di curriculum».

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