Chiesto il rinvio a giudizio di Maradona per le frasi contro Equitalia

21 Gen 2015 16:17 - di Carlo Marini

La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Diego Maradona per l’accusa di diffamazione ai danni dell’ex presidente di Equitalia, Attilio Befera. All’ex calciatore viene contestato di avere fatto dichiarazioni nel 2012 in cui affermava di essere vittima di una strumentale persecuzione da parte di Equitalia. L’udienza davanti al gup di Roma, Chiara Giammarco è stata aggiornata al prossimo 18 marzo. Il pm Nicola Maiorano contesta lo stesso reato anche al difensore di Maradona, l’avvocato Angelo Pisani. Secondo il capo di imputazione il “pibe de oro” tra «il maggio e il giugno del 2012» ha reso «una serie di dichiarazioni, tra interventi pubblici e interviste a organi di informazioni, in cui affermava ripetutamente di essere vittima di una strumentale persecuzione da parte di Equitalia sulla base di documentazione falsa e di procedure irregolari che lo aveva portato vicino a gesti irreparabili, come accaduto ad altre persone». Equitalia si costituirà parte civile attraverso l’avvocato Emilio Ricci e Antonella Follieri.

Maradona si difende tramite il suo legale

«Non esiste alcuna violazione e tanto meno diffamazione: il diritto di difesa è previsto dalla Costituzione». È quanto afferma Diego Armando Maradona, tramite il suo avvocato Angelo Pisani, in merito alla richiesta di rinvio a giudizio fatta dalla Procura di Roma per aver diffamato Equitalia. «Maradona – spiega Pisani – ha solo legittimamente esercitato e nelle sedi competenti il suo diritto di difesa e di denuncia della sua nota innocenza ed estraneità ad addebiti inesistenti». «Maradona – spiega – è stato vittima mediatica di ingiuste ed infondate pretese pertanto il suo invocare giustizia e respingere addebiti illegittimi è scriminato dal diritto di denuncia». «A valutare la denuncia non deve essere la Procura di Roma: le dichiarazioni sono apparse su un giornale stampato in altra città», argomenta ancora il legale.

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