Alfano: via il passaporto ai sospetti. «Chi usa Dio per il terrore è una bestia»

8 Gen 2015 12:31 - di Elsa Corsini

«In Italia abbiamo censiti 53 foreign fighter: conosciamo la loro identità e sappiamo dove si trovano. Non significa che sono 53 italiani, ma che sono passati dall’Italia in partenza o di ritorno». Lo ha detto il ministro dell’Intero, Angelino Alfano, parlando a Uno Mattina all’indomani del tragico attacco terroristico a Charlie Hebdo. «Abbiamo pronta una legge per contrastargli meglio», ha detto il ministro dell’Interno annunciando un serrato controllo di polizia anche sul web, «usato da chi si radicalizza». «Pensiamo di presentare un disegno di legge in Consiglio dei ministri per introdurre la possibilità da parte del questore di ritirare il passaporto al sospetto di terrorismo che decide di espatriare», ha annunciato l’inquilino del Viminale, intervistato da Agorà su Raitre.

Roma nel mirino?

«Nessuno può escludere che in Italia accadano fatti drammatici, anche se stiamo facendo tutto il possibile per evitarlo e abbiamo rafforzato i presidi sugli obiettivi sensibili», assicura ancora il ministro Alfano, intervistato da Agorà, «siamo parte dell’Occidente che è sotto attacco, ospitiamo il Papa e Roma è stata più volte evocata dal califfo dell’Isis e siamo dunque tra i Paesi destinatari dell’attenzione di questi assassini, anche se non ci sono segnali concreti di progetti di attentati».

La guerra al web

Per quanto riguarda il web, ha spiegato Alfano, «pensiamo di imporre ai providers su ordine dell’autorità giudiziaria, di interdire l’accesso ai siti che incitino a tenere condotte terroristiche». Il ministro ha poi ricordato che «nell’ultimo anno ci sono stati 11 arresti e 13 espulsioni per terrorismo. Abbiamo espulso Imam che incitavano alla violenza e stiamo proponendo a Bruxelles la nascita di un comitato di analisi strategica antiterrorismo sul modello di quello che c’è in Italia».

I distinguo

«Bisogna dividere i criminali che hanno agito a Parigi dalla religione. Un conto è la libera professione di una fede, un altro è tenere in ostaggio Dio per scopi criminali. Quelli che agiscono in questo modo prendendo a pretesto Dio sono bestie».

Basta critiche

«Mentre la Francia è unita dopo l’attentato di ieri, in Italia già si fanno polemiche sulla sicurezza. Significa che da noi la piccineria prevale», ha detto ancora Alfano ricordando che da quando è ministro «c’è stato un aumento di 700 milioni di euro nei fondi per la sicurezza, è stato sbloccato il turnover per le forze di polizia e i loro salari».

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