Rivolta in Forza Italia, i dissidenti all’attacco: «Con Renzi ci suicidiamo»

21 Gen 2015 19:15 - di Corrado Vitale

All’indomani dell’incontro tra Renzi e Berlusconi scoppia la rivolta dentro Forza Italia. Vanno all’attacco i dissidenti. «Con Renzi ci suicidiamo», è il grido comune degli amici di Raffaele Fitto.  Le bordate più dure partono da Maurizio Bianconi, Pietro Laffranco, Daniele Capezzone, Saverio Romano. Interlocutoria la posizione di Renata Polverini, mentre Il Mattinale, la nota politica del gruppo di Forza Italia alla Camera, guidato da Renato Brunetta, suggerisce, all’opposto, di vedere in positivo il Patto del Nazareno. Ma vediamo, in dettaglio, che cosa dicono i parlamentari azzurri.

Bianconi: «Da Forza Italia a Forza Renzi»

«A che pro partecipare a riunioni di gruppo o di partito dove l’unico esito obbligato è adeguarsi ai voleri imperiali?!». Il più polemico è Bianconi, che annuncia  la sua defezione alla riunione di gruppo di FI ribattezzandola «FR, Forza Renzi» .«Mi si nega – incalza – l’elementare diritto di parola, bruciandomi il tempo per illustrare i miei emendamenti, ad opera del sicario di turno». «Il Nazareno – conclude –  ha suicidato Forza Italia a favore del PDR, Partito di Renzi ed è ormai parte integrante di una maggioranza guidata dal segretario del maggior partito di sinistra».

Laffranco: «Suicidio politico»

Anche Laffranco non ha partecipato alla riunione del gruppo parlamentare, motivando così la sua assenza: «Nell’odierna assemblea del gruppo avrei voluto esprimere il mio fermo dissenso al suicidio politico di FI ed all’incoerenza dell’accordo con Renzi rispetto ai valori fondanti del centrodestra, che ci dovrebbe vedere alternativi alla sinistra, ma poiché nelle varie puntate de Il Patto del Nazareno si è già deciso tutto, reputo di non perdere tempo e di comunicare, invece, la mia opinione tramite agenzia. Che valga come voto contrario qualora si proceda a qualche conta».

Capezzone: «No al ritorno dei senatori a vita»

Capezzone affronta la questione dei senatori a vita. «Certo, che mezza Forza Italia (non certo tanti di noi) voti perfino per rimettere i senatori a vita, pur di restare abbarbicati al patto con Renzi, la dice lunga…Grande tristezza, poveri nostri elettori…Nel mio piccolo, fiero di aver votato contro».

Romano: «Linea incomprensibile»

Per Romano c’è un problema di «linea politica» in Forza Italia, che «riesce ogni giorno sempre più incomprensibile». «Forza Italia partito di governo o di opposizione? Il giudizio che il partito dà sulle politiche economiche del governo Renzi è positivo o no? Le politiche del lavoro adottate da Renzi ci soddisfano? Il giudizio sul semestre europeo a guida italiana è soddisfacente? Forza Italia recuperi credibilità e iniziativa politica. È ridicolo sostenere l’idea di un sistema bipartitico in fase di realizzazione. Giù la maschera. Nessun inciucio con Renzi. Il sostegno alle riforme è ormai solo un alibi per fargli da stampella».

Polverini: «Nuovi scenari possibili se…»

Da parte sua, la Polverini si interroga su quale potrà essere l’evoluzione politica dei prossimi giorni. «Se al Senato i 29 dissidenti del Pd non voteranno le riforme sicuramente ci dovremmo interrogare su quello che potrebbe essere il nuovo scenario. Non so se questo voglia dire in prospettiva un nostro eventuale ingresso in maggioranza, ma è certamente un tema sul quale lo stesso Renzi dovrà in quale modo porsi delle domande».

Il Mattinale: «Forza Italia diventa essenziale»

Per il  Mattinale sta invece per aprirsi, per Forza Italia,  una fase politica positiva: «Forza Italia, a questo punto, diventa essenziale anche per tutto il resto, non solo sul piano delle riforme elettorali e costituzionali pronta per ridare vitalità al Paese che soffre ormai da troppo tempo di uno status quo malato e in forte crisi. Dopo ieri, dopo l’incontro di Berlusconi-Renzi per un Patto del Nazareno 2.0 (così ribattezzato dai giornali), si apre una nuova fase politica». Soprattutto, «è certo adesso che il patto del Nazareno cambia forma e dimensioni. Non siamo un carrello attaccato al treno di Renzi. Siamo su quel treno. Non come ospiti che non devono disturbare il manovratore. Ma  come rappresentanti del grande popolo dei moderati che porta con sé idee, proposte, valori, ideali, tutto».

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