Torna la violenza No Tav: gli estremisti feriscono 3 carabinieri

8 Dic 2014 20:46 - di Ezio Miles

Torna la tensione in Valle di Susa. A una fiaccolata svoltasi la sera prima a Susa in modo pacifico è seguita oggi una giornata caratterizzata dalla tensione, sfociata con il ferimento (non grave) di tre carabinieri, il lancio di pietre e fumogeni da parte degli attivisti più violenti dei No Tav, a cui le forze dell’ordine hanno risposto con l’utilizzo di un idrante e il lancio di lacrimogeni. Questa l’esito di una giornata tesa.

Assalto al cantiere

In mattinata la polizia aveva bloccato un corteo non preavvisato di No Tav che intendevano raggiungere il cantiere di Chiomonte lungo la normale via d’accesso. Per impedire loro di arrivare ai cancelli del cantiere e proteggere la vicina centrale dell’Aem, le forze dell’ordine hanno piazzato delle griglie che hanno sbarrato la strada ai manifestanti. Costoro hanno replicato lanciando fumogeni e pietre verso la centrale e occupando a loro volta la strada statale 24 del Monginevro, oggi particolarmente trafficata per il giorno dell’Immacolata. Il blocco stradale ha provocato non pochi disagi alla circolazione. Si sono registrati momenti di tensione con alcuni automobilisti che volevano forzare il loro blocco. Un’auto di una famiglia che lo ha forzato è stata presa a calci da alcuni manifestanti.

I grillini a fianco dei violenti

La tensione è cresciuta nel corso della giornata intorno al cantiere, in particolare quando un altro gruppo di manifestanti No Tav, partiti dal paese di Giaglione, ha tentato di raggiungere il cantiere di Chiomonte passando attraverso i boschi. A questo corteo hanno partecipato anche alcuni consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle.  Al lancio di pietre e bottiglie da parte dell’ala più violenta dei manifestanti, che hanno anche utilizzato fionde e lanciato fumogeni e materiale esplodente, le forze dell’ordine hanno risposto con un idrante e con il lancio di alcuni lacrimogeni. La Questura di Torino ha reso noto che un fumogeno è stato acceso sotto un mezzo della polizia, col rischio che il veicolo potesse prendere fuoco.

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