La scomparsa di Vera Romualdi, accanto al marito nel bene e nel male

10 Dic 2014 20:03 - di Antonio Pannullo

È morta proprio nel giorno del compleanno del figlio Adriano, il 9 dicembre. Anche questi sono segni della storia. Vera Romualdi, nata Versari, è scomparsa a 94 anni (era del 1920). Era la moglie di Pino Romualdi e la mamma di Adriano e Marina. Ed essere la moglie di Pino Romualdi, vice segretario nazionale del Partito fascista, poi latitante, poi condannato a morte, non deve essere stato molto facile. Ma la signora Vera è sempre stata accanto al marito, condividendone la fede fascista, sopportando e accettando tutte le traversìe della vita. Come si dice, nel bene e nel male. Altre tempre. Vera Versari aveva origini sia toscane sia romagnole, ma lei si considerava più romagnola. Aveva infatti studiato a Forlì, dove aveva conosciuto Pino che era allora segretario del fascio locale. Si sposarono nel 1940, ed era un 25 aprile, come ha ricordato il loro grande amico Alfredo Mantica sorridendo.

Vera e Pino si conobbero a Forlì, dove lui era segretario del fascio

A dicembre di quell’anno nacque Adriano, grande intellettuale (si era laureato con Renzo De Felice) autore di numerose opere letterarie e storiche. Nel 1943 è nata la secondogenita Marina, che ci ha fornito molte informazioni inedite. Come quella che, un altro 25 aprile, sull’autoblindo con Mussolini per Como c’era anche Vera con i bambini piccoli. Pino dovette fuggire e darsi latitante, adottando per non essere arrestato il nome della moglie, Versari. Divenne il dottor Versari. Dice Marina che quando la madre lesse sui giornali della fucilazione di Dongo, era sicura che tra le vittime ci fosse anche il marito. Ma non c’era, altrimenti non avrebbe potuto fondare, il 26 dicelbre del 1946, il Msi… Dopo essere stati un po’ a Firenze e, dopo la guerra, a Roma, la famiglia si poté riunire, ma erano passati anni. La vita a Roma, nel quartiere Balduina, dove Pino era iscritto alla locale sezione del Msi, fu più piacevole della precedente. Romualdi operava in campo politico e culturale, e insieme con la moglie, frequentarono i circoli culturali che gravitavano intorno alla prima rivista d’inchiesta italiana, Lo Specchio, diretto da Giorgio Nelson Page. Vera, a detta di tutti, era una donna di straordinaria bellezza, e insieme erano una coppia bellissima e invitatissima. Tanto che quando la sorella di Sofia Loren, Maria Scicolone,  sposò Romano Mussolini, e le due si conobbero, la Sofia nazionale chiese a Vera se non avesse mai pensato a intraprendere la carriera di attrice.

Sarà sepolta a Predappio, accanto  al marito come sempre

Le famiglie Romualdi e Mussolini, racconta ancora Marina, furono sempre molto vicine, oltre che originarie entrambe di Predappio. Passavano il Natale insieme, andavano ospiti da Donna Rachele, erano molto unite. Ma il colpo fatale nella vita di Vera, dal quale non si sarebbe mai più ripresa, avvenne il 12 agosto del 1973, quando Adriano morì in un incidente automobilistico. Da allora abbandonò progressivamente la vita sociale e si chiuse sempre più in se stessa, occupandosi solo della famiglia. E ieri, nel compleanno di Adriano, che avrebbe 74 anni, la morte. I funerali, per espressa volontà di Vera, si terranno nel cimitero di San Cassiano, dove è sepolto il marito e dove c’è la tomba della famiglia Mussolini, venerdì alle 15.

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