Femen, a Natale l’ultimo schifo. Ecco 10 le cose che non faranno mai…

26 Dic 2014 10:32 - di Redattore 92

L’ultima pagliacciata delle Femen, il giorno di Natale a Piazza San Pietro, ha fatto il giro del mondo. In occasione della benedizione Urbi et Orbi di Papa Francesco una ragazza a seno nudo e con la scritta sul corpo «Dio è donna» è riuscita a salire fin sul presepe all’interno della piazza urlando slogan contro i cattolici e prendendo in mano il bambinello. La giovane donna è stata bloccata da un agente della vigilanza vaticana, coadiuvato da agenti della polizia italiana. La ragazza è stata poi fatta rivestire e portata via dalle forze dell’ordine. L’ennesimo gesto provocatorio, che va a colpire solo ed esclusivamente simboli del cristianesimo e delle democrazie occidentali. Forse è solo colpa della scarsa fantasia delle Femen? Ecco dieci cose che le Femen, se non fossero solo delle figuranti in cerca di notorietà, potrebbero fare in difesa delle donne nel mondo.

1) Mettersi alla guida di un’automobile in Arabia Saudita. In questo paese è impossibile ottenere la patente per chiunque non sia un uomo. Proprio nella notte di Natale due donne che si erano messe alla guida sfidando apertamente il divieto, sono state denunciate per terrorismo. 

2) Salire su un motorino in Indonesia. «Troppo sconveniente» per una donna e decisamente «contro i precetti della sharia». Niente passaggi dunque, almeno nella cittadina di Lhokseumawe, nella provincia indonesiana di Aceh, guidata da un sindaco che ha vietato alle donne di montare in sella.

3) Andare a vedere una partita di pallavolo a Teheran

4) Andare a fare la spesa da sole in Pakistan. Un consiglio di anziani nel nord ovest del Pakistan ha proibito alle donne di andare a fare shopping «da sole» perché è considerato «un comportamento volgare» soprattutto nel mese sacro del Ramadan.

5) Usare il cellulare in India. In alcuni villaggi musulmani, nel nord dell’India, è vietato l’uso dei telefoni cellulari alle donne per timore di relazioni prematrimoniali o extraconiugali. Le autorità locali di Sunderbadi, nel distretto di Kishanganj (a maggioranza musulmana), hanno anche imposto multe salate per le donne che vengono sorprese a usare il cellulare fuori casa. L’ammenda ammonta a 10 mila rupie (circa 183 euro) per le ragazze nubili e di 2.000 (36 euro) per quelle sposate.

6) Mostrare le caviglie in Afghanistan

7) Passeggiare senza la compagnia di un uomo in Pakistan. Anziani e leader religiosi del distretto di Karak, nella provincia pachistana di Khyber Pakhtunkhwa, hanno deciso che le donne pososno uscire di casa solo se accompagnate da un membro maschio della famiglia.

8) Restare incinta di un terzo figlio a Pechino

9) Posare con le spalle scoperte in Birmania. Il ministro dell’informazione Aung Kyi, ha ritirato la licenza a una rivista di moda, perché in copertina aveva un’affascinante modella seduta su un letto, con un provocante spacco sulle lunghe gambe accavallate e un vestito che lasciava nuda solo una spalla. Una foto che in Occidente sarebbe innocua, ma che in Birmania viene considerata pornografica.

10) Uscire senza soprabito in India. Per contrastare l’ondata di violenze sessuali che ha colpito tutta l’India, il governo dell’ex territorio francese di Pondicherry ha deciso di introdurre, fra le varie misure restrittive, anche l’uso obbligatorio per le studentesse di un soprabito.

In vista del prossimo Natale la lista delle cose da fare per le Femen sarebbe ancora più lunga. Intanto un consiglio alla attiviste dei diritti femminili: non presentatevi a San Pietro o in qualsiasi altro luogo di culto cristiano se prima non avete fatto almeno la metà di queste cose. Sempre che siate ancora in grado di raccontarlo.

 

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